Eseguito lo sfratto della famiglia con tre bambine. Il Vescovo: "La Caritas fa tanto in base alle forze che ha"

Martedì mattina è stata data esecuzione al doloroso sfratto di una famiglia originaria del Marocco composta da cinque persone con tre figlie minori. Negli scorsi giorni un gruppo di residenti aveva sollevato il caso in pieno centro storico (via Uberti), dichiarandosi pronto ad aiutare questa famiglia a trovare un alloggio. Intorno alle 9:30 di martedì mattina l'ufficiale giudiziario ha messo in atto lo sfratto esecutivo, presente con un flash-mob anche il gruppo di residenti di via Sacchi, che ha preso a cuore questa vicenda. 'Casa dignità cittadinanza' recitava un cartello, ma anche 'Troppe case senza gente, troppa gente senza casa', gli slogan. 

Il Vescovo: "Calo drastico delle vocazioni? Pesa la denatalità"

I residenti hanno sottolineato come la famiglia sia perfettamente integrata, con il padre lavoratore e le figlie che frequentano la scuola. Il caso apre uno spaccato sulla ben nota emergenza affitti a Cesena, i canoni molto alti in questa vicenda fanno il paio "con la diffidenza verso le famiglie straniere", secondo i residenti di via Sacchi. Una situazione che pare per il momento 'tamponata' visto che la famiglia sfrattata sarà ospite fin da subito negli spazi gestiti a Sorrivoli da don Pasquale. Una soluzione tampone grazie all'impegno dei servizi sociali del Comune.

Sulla vicenda è intervenuto il Vescovo Douglas Regattieri nel corso dell'incontro coi giornalisti per la ricorrenza di San Francesco di Sales. "La recrudescenza di nuove forme di povertà ci fa riflettere tanto, attraverso la Caritas cerchiamo di dare delle risposte. La Caritas fa tanto in base alle forze che ha, ma spesso è difficile trovare soluzioni, non abbiamo una 'medicina'. La Caritas si è spesa tanto, attraverso il dormitorio, attraverso la mensa, bisogna fare di più, ma tutti possono farlo". Sul caso di via Sacchi: "E' una spina sapere che c'è una famiglia senza un tetto".