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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

La vita di Igor Campedelli in Portogallo: "A caccia di talenti. Sognavo un Cesena come l'Atalanta, quando alzi l'asticella cadi"

L'ex presidente del Cavalluccio parla della sua nuova vita da agente dei calciatori, ma apre anche il libro dei ricordi, quelli indelebili di un Cesena in serie A

"Obrigado", il telefono squilla spesso, la nuova vita è in terra lusitana, sempre a caccia di giovani talenti. Igor Campedelli apre il libro dei ricordi (dolci) di un Cavalluccio in serie A, le 'battaglie' a volte scomode portate avanti da presidente del Cesena, la cavalcata forse irripetibile dalla serie C alla serie A, gli allenatori, i talenti 'maledetti' come il romeno Mutu "non sono riuscito a cambiarlo". L'imprenditore di Gatteo rivendica: "A Cesena la storia calcistica insegna che quando alzi troppo l'asticella cadi, ma io ho sempre lottato per consolidare il club in serie A, volevo farlo diventare come l'Atalanta". Due settimane fa è arrivata l'assoluzione per le fatture dell'Ac Cesena che secondo le accuse erano state "gonfiate", nel filone dei reati fiscali.

Come è la seconda vita di Igor Campedelli in Portogallo?

Vivo a Oporto, e lavoro per una agenzia che si occupa di gestione di calciatori. Siamo costantemente a caccia di talenti, dall'Africa al Sud America, all'Europa. E' un lavoro fatto di relazioni, e la mia esperienza nel mondo del calcio, anche come presidente di un club che faceva mercato in prima persona, mi aiuta molto. In pratica accompagniamo la carriera dei giocatori, a volte molto giovani, la nostra è una professione in cui è fondamentale l'esperienza, il saper consigliare i calciatori. E' un lavoro che viene a volte criticato, ma noi facciamo gli interessi dei nostri assistiti. Molti di loro, anche quelli che hanno giocato a livello molto alto, a fine carriera si ritrovano senza una attività lavorativa ed in grossa difficoltà. E' un mestiere il nostro per il quale si sacrifica la vita privata, si fanno tanti viaggi e si sostengono tante spese. Per i calciatori, soprattutto per i più giovani, siamo una sorta di guida. Anche in base ai nuovi regolamenti Fifa il ruolo dell'agente sta diventando sempre più professionale

Qualche talento scovato da Igor Campedelli?

Direi Jean Onana, centrocampista del Lens, siamo riusciti a scovarlo in Camerun in una Academy. Vedendo dei video abbiamo ritenuto fosse un giocatore interessante. Abbiamo aiutato il giocatore a fare le scelte giuste portandolo nella serie B portoghese, al Leixoes, per poi fare un'ottima carriera tra Lille, Bordeaux e Lens. Ma voglio citare anche il difensore Willyan Rocha che ora gioca nel Cska Mosca

Cosa ti resta a livello personale dell'esperienza da presidente del Cesena?

Mi resta tantissima esperienza perché penso di essere stato un presidente attivo, e mai passivo. Ho fatto il mercato in prima persona, ho difeso il club col coltello tra i denti in tutte le sedi. Forse mi sono attirato qualche antipatia ma ho spinto il Cesena al massimo livello. A volte sono stato anche scomodo, ma ho capito che quando ci metti la faccia alla fine ottieni i risultati. Ricordo la questione della Tessera del tifoso e il via libera per i tifosi del Cesena alle trasferte di Bologna e Ferrara. Questo grazie al mio intervento in cui mi assunsi personalmente la responsabilità del comportamento dei tifosi, riuscendo a togliere il divieto dell'Osservatorio nazionale. Il derby col Bologna, senza di loro, sono convinto che non l'avremmo vinto. A Cesena la storia calcistica insegna che quando alzi troppo l'asticella cadi, ma io ho sempre lottato per consolidare il club in serie A e farlo diventare magari come l'Atalanta

Il segreto della straordinaria cavalcata del Cavalluccio dalla serie C alla serie A?

Si incastrarono una serie di componenti, sicuramente quella tecnica, c'era un allenatore, Bisoli, che rappresentava il valore aggiunto in grado di compattare tutto l'ambiente. Giocatori di talento, una società che combatteva per gli interessi del Cesena in tutte le sedi,  tifosi straordinari, ed infine dico anche un pizzico di fortuna, ma penso che la fortuna l'abbiamo cercata e guadagnata

I colpi migliori di Igor Campedelli al Cesena?

Dico sicuramente Jimenez, fu fatta una trattativa che ha dell'incredibile per portarlo al Cesena, poi il giocatore a fine stagione scelse di liberarsi definitivamente dalla Ternana e di andare a giocare a Dubai. Ma cito anche Nagatomo, Parolo, Giaccherini, Defrel e Candreva

E Mutu?

Parliamo di un giocatore che, per talento, poteva essere tra i primi dieci del calcio europeo contemporaneo. Probabilmente quell'anno nel nostro spogliatoio c'erano troppi giocatori dalla personalità ingombrante, forse non eravamo pronti per calciatori di questo livello. Mutu segnò una decina di gol, ma è un giocatore che poteva fare molto di più. Non ha fatto altro che fare del male a se stesso, magari saltava tre o quattro allenamenti ma in campo era diverso dagli altri. Purtroppo quella diversità a volte la usava male, e il mio grande rammarico è stato quello di non essere riuscito ad incidere, in qualche modo a cambiarlo. Purtroppo la parabola di Mutu a Cesena è diventata un boomerang, ma resta il fatto di aver portato un grande talento al Manuzzi, Prandelli diceva che nella sua Fiorentina era l'unico giocatore da Champions, era completo perché sapeva fare assist e gol

Mutu in bianconero

Igor Campedelli e gli allenatori..

Parto da Bisoli, da me è stato sempre difeso anche nei momenti difficili, mai esonerato. Il suo grande merito è quello di aver compattato tutto l'ambiente, ha saputo conquistare la città con la sua personalità. Del resto anche ora al Sudtirol sta mettendo in mostra le sue qualità. Giampaolo? Probabilmente arrivò a Cesena nel momento sbagliato. Anche per quanto riguarda mio fratello Nicola forse il momento non era quello giusto, ma resto convinto che sia un allenatore con una grande sensibilità calcistica. Ficcadenti è quello che ha fatto vedere il gioco migliore

Cosa pensi del Cesena agli Americani?

Io dico sempre che si è proprietari della società, ma la squadra resta sempre e comunque dei tifosi, questo valeva anche all'epoca della mia presidenza. Il Cesena avrebbe potuto essere in mano ad aziende locali, ma questo non è accaduto. Il Cavalluccio è in questo momento nelle mani di una proprietà americana e non ci vedo nulla di male, anzi è sempre più frequente nel calcio di oggi, spero che la società possa crescere, ma ripeto che la squadra resta dei tifosi che amano questi colori

Serie B, il Cavalluccio può farcela ai playoff?

Assolutamente sì, tutti lo speriamo e ci crediamo, la serie B sarebbe una categoria sicuramente più idonea considerata la storia del Cesena, le sue strutture e il suo stadio, oltre che ovviamente il calore dei tifosi

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