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Colonie di Ponente, il PD: "Progetto che non guarda al futuro"

Il gruppo consiliare del Partito Democratico ha deciso di astenersi nella votazione che riguardava l’ambito 1 del comparto delle colonie di Ponente criticando aspramente il progetto che così com’è non è assolutamente all’altezza della sfida di quell’area.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

Il gruppo consiliare del Partito Democratico ha deciso di astenersi nella votazione che riguardava l’ambito 1 del comparto delle colonie di Ponente criticando aspramente il progetto che così com’è non è assolutamente all’altezza della sfida di quell’area. Con questo rimandiamo al mittente le inconsistenti accuse di trasversalità del consigliere Papperini.

Abbiamo a cuore la riqualificazione e lo sviluppo del comparto della colonie di Ponente, un’area unica in tutta la costa romagnola che rappresenta, in prospettiva, un volano enorme in chiave turistica per la nostra città ma che da decenni versa in un profondo stato di degrado. 
Votare contro – come ha fatto il consigliere Papperini del M5S - avrebbe significato negare questa esigenza sentita da gran parte della città, rinviando ancora una volta la decisione. 

Rispetto al masterplan approvato nel 2010 riteniamo fondamentali due punti: il mantenimento di un progetto unitario che tenga uniti tutti e tre gli ambiti in cui è suddivisa l’area, lavorare ad una programmazione innovativa capace di guardare al futuro sia in termini di sostenibilità ambientale degli interventi sia in termini turistici.

Dopo quattro anni di lavoro, senza alcuna condivisione, l’accordo di programma che ci è stato presentato coinvolge invece la sola area compresa tra via Cavour e via Magellano (ambito 1), senza prevedere alcun tipo di intervento per la riqualificazione degli altri due ambiti.
La tanto sbandierata diminuzione del costruito è resa obbligatoria dal mantenimento di Atlantica ma a questo va aggiunto che le opere pubbliche richieste ai privati passano dai 20 milioni del 2010 ai 10 milioni del progetto attuale.

Non risulta più equilibrato il rapporto che vede la percentuale del residenziale al 42% e il ricettivo al 55%. Due parcheggi, una piazza e un parco dunoso incompleto ci sembrano poca cosa visti gli oltre 300 appartamenti previsti in palazzine da 5 piani.
Dei quattro alberghi previsti solo uno avrà le caratteristiche di un grande albergo di lusso mentre gli altri tre saranno tradizionali con standard qualitativi molto bassi.

Troviamo questa scelta completamente sbagliata, finirà per non creare turismo alternativo ma aumenterà la competizione tra le strutture esistenti e rischia di danneggiare fortemente le strutture già presenti a Ponente.
Sparisce completamente l’idea di un’area a vocazione naturalistica e sportiva con la riqualificazione del parco di Ponente e l’arena sulla spiaggia che spariscono dal progetto.

C’è poi il tema della spiaggia, sono previsti 4 stabilimenti balneari destinati ad ospitare i lidi  privati degli alberghi. Ci sembra anche questa una scelta poco lungimirante e lontana dal nostro sistema turistico.
Non viene data risposta alla riqualificazione del parco di Atlantica che rischia di rimanere un’area degradata e poco conforme al resto della zona.

Infine c’è un enorme tema legato alla sicurezza ambientale sul quale il Comune di Cesenatico ha delle grosse responsabilità. 
Provincia e Regione hanno chiesto numerose modifiche al progetto che ad oggi risulta ancora inefficace sotto il profilo della salvaguardia ambientale. Un sistema dunoso, realizzato a stralci in un arco di tempo di dieci anni non dà garanzie; il rialzamento di via Colombo rischia, inoltre, di trasformare il resto di Ponente in una vasca di compensazione in caso di maltempo e infine numerosi dubbi destano i parcheggi seminterrati.

Per tutti questi motivi abbiamo ritenuto di astenerci, l’unica motivazione che ci ha spinti a non votare contro è la convinzione che è necessario riqualificare la zona dopo decenni di immobilismo.
Sentiamo con forza l’onere di dover tornare a governare la città per cambiare questo brutto progetto, che così com’è assomiglia troppo al quartiere di Valverde.

Il capogruppo Pd Cesenatico
Matteo Gozzoli

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