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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Lavanderie, negozi di estetica e parrucchiere: quando l'impresa è donna

“L’imprenditoria femminile rappresenta un’importante risorsa per l’economia della nostra provincia che è necessario riuscire a valorizzare sempre di più", dichiara Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di Commercio di Forlì-Cesena

Secondo l’ultima analisi pubblicata, relativa al II semestre 2013, risultano attive, al 31 dicembre, 8.507 imprese femminili su un totale di 38.773 imprese, che corrispondono al 21,9% del totale; tale incidenza è lievemente superiore a quella regionale (21,4%), ma inferiore a quella nazionale (24,3%). Con riferimento allo stesso periodo 2012 e considerando i dati al netto del settore agricoltura, si nota una sostanziale tenuta a livello provinciale, con una variazione percentuale pari al -0,2% (Emilia Romagna -+0,6% e Italia 0,0%).

La Camera di Commercio di Forlì-Cesena, ha aggiornato i dati al 31 dicembre relativi alle imprese femminili del territorio provinciale, nell’ambito dell’attività di monitoraggio statistico delle diverse realtà presenti sul territorio. I dati, disponibili sul sito dell’Ente, www.fc.camcom.gov.it, (area Informazione economico statistica, prodotti, imprese femminili), sono pubblicati sotto forma di report semestrali che esaminano la consistenza, le tendenze, la distribuzione territoriale, la struttura proprietaria e l’età delle imprese femminili provinciali, con confronti a livello regionale e nazionale, partendo dal 2004.

Per quanto riguarda la disaggregazione per settore di attività, in provincia il 27,1% delle imprese femminili appartiene al commercio ed il 17,9% all’agricoltura. Seguono, in ordine di importanza, le “altre attività dei servizi” (11,4%), il settore degli “alberghi e ristoranti” (11,3%), il settore manifatturiero (8,6%) e le attività immobiliari (6,3%). Il comparto a più elevata presenza femminile risulta “altre attività di servizi” (comprendente attività quali lavanderie, estetiste, parrucchiere e altro), con oltre la metà delle imprese (55,4%).

L’analisi per natura giuridica mostra come il 63,8% siano imprese individuali, il 25% società di persone e solo il 9,5% società di capitali (anche se la loro incidenza è in aumento dall’8,9% del 31/12/2011). Sono 106 le cooperative femminili (1,2% del totale delle imprese femminili). Il confronto col dato regionale e nazionale mostra nella provincia di Forlì-Cesena una minore incidenza delle società di capitali ed una maggiore delle società di persone rispetto al resto del territorio: infatti, le prime in regione sono il 13,4% e in Italia il 12,8%, mentre le società di persone sono rispettivamente il 21,1% e il 19,8%.

Rispetto invece al grado di presenza femminile, cioè la percentuale di quote possedute da donne, sul totale delle imprese individuate come femminili, l’87,4% è a presenza “esclusiva”, il 9,7% “forte” e il 2,9% “maggioritaria”. Con riferimento alla distribuzione territoriale delle imprese femminili (per comune e aggregato), il 51,9% ha sede nei due principali comuni della provincia (Forlì e Cesena), con un’incidenza sul totale delle imprese attive pari rispettivamente al 22% per il primo e 20,9% per il secondo. In pianura si concentra il 79,9% delle imprese femminili della provincia. La maggiore incidenza di aziende femminili si riscontra nel comune di Santa Sofia (30,5%), mentre quella più bassa a Longiano (17,3%). La “montagna forlivese” è l’aggregato territoriale con la maggiore incidenza di tale tipo di imprese (28,6%).

Se guarda, infine, alla classe di anno di iscrizione, si osserva che la maggior parte di questo tipo di imprese è nata nel periodo 1990-2009 (il 59,7%), con prevalenza di imprese ad esclusiva componente femminile. “L’imprenditoria femminile rappresenta un’importante risorsa per l’economia della nostra provincia che è necessario riuscire a valorizzare sempre di più - dichiara Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di Commercio di Forlì-Cesena.- La Camera di Commercio continuerà a portare avanti iniziative a favore delle imprese femminili, dedicando particolare attenzione alle imprese più piccole che sono anche quelle che stanno soffrendo maggiormente l’attuale crisi. Spesso, infatti, dietro piccole imprese ci sono "grandi imprenditrici" che, con intraprendenza, dinamismo e tenacia, realizzano quotidianamente il loro duplice e “non facile” progetto di lavoro e di cura della famiglia".

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