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Porte girevoli per il ristorante rilevato in piena pandemia, cambia la gestione: "Nuove abitudini dei clienti, più cene in casa"

Un fermento che dimostra la voglia di fare ma anche la difficoltà degli ultimi due anni, tutti all'insegna dell'apri-chiudi, di mascherine, distanziamento e dell'inevitabile cambiamento di abitudini soprattutto tra le persone più mature

C'è movimento nei luoghi dedicati alla movida del centro storico. Ha aperto un nuovo locale in via Cesare Battisti, al posto dell'ex Vivì che, per qualche anno si era trasformato in negozio di abbigliamento, e ora torna nuovamente "Caffè Spaccio Cucina"; mentre il ristorante Albizzi, aperto più di sette anni fa da Luca Ceccarelli e Carolina Antolini (attuali gestori di Foodie e Foodie next door) e poi passato, sotto la pandemia, nelle mani di Enrico Pasolini, cambia nuovamente gestione. A rilevarlo per aprire un bar-cucina elegante è uno dei gestori dello "Chalet", altro locale per giovani sotto il portico di Piazza del Popolo.
 
Insomma un fermento che dimostra la voglia di fare ma anche la difficoltà degli ultimi due anni, tutti all'insegna dell'apri-chiudi, di mascherine, distanziamento e dell'inevitabile cambiamento di abitudini soprattutto tra le persone più mature.  Ed è proprio Enrico Pasolini, 32 anni, laureato in Economia e Commercio con specializzazione in Marketing, appassionato di cucina, intrattenimento e sommelier che ci racconta un po' come secondo lui è cambiato il modo di divertirsi.

Com'è andata l'esperienza con l'Albizzi?

Beh, all'inizio molto bene. Nonostante fossimo in piena pandemia siamo partiti con una bella squadra pronti a lavorare appena fosse stato possibile. Poi, purtroppo, le restrizioni si sono susseguite, le chiusure, la paura dei clienti. Il personale si è un po' demotivato e qualcuno tra di loro ha preferito scegliere la stagione al mare che dà più soldi ed è sicura che restare in un locale aperto tutto l'anno.  E, come si sa, non è così semplice trovare personale specializzato con cui fare squadra. Formi le persone e poi devi trovarne altre, insomma, non è facile. 

Quando hai capito che sarebbe stata dura andare avanti?

A dicembre, quando i clienti hanno disdetto il pranzo di Natale, ho capito che anche il 2022 sarebbe stato un anno particolarmente difficile. E infatti Natale è stato disastroso. L'ultimo dell'anno, invece, è andata meglio perché ho riempito il locale ma, poi, gennaio è iniziato male, con molte persone contagiate. Se non era la paura di uscire a trattenerle, avevano un amico col covid in quarantena, o l'amico dell'amico... Insomma molto difficile far quadrare tutto. E poi non basta andar benino, perchè la gente ha cambiato le abitudini. Mi accorgo che, soprattutto il target di clienti a cui si rivolgeva l'Albizzi, preferisce organizzare cene in casa, tra amici. Sì, ogni tanto vanno fuori a mangiare ma sicuramente meno di prima. E così, visto che avevo aperto anche la Rosticceria Romagna a Ponte Pietra, sulla via Cesenatico, ho preferito concentrarmi su questa attività, anche in funzione dell'estate e della possibilità di lavorare con il catering e l'organizzazione di eventi nel settore vinicolo con cantine o parchi estivi.

La Rosticceria dà la possibilità di organizzare eventi e di lavorare con l'asporto, modalità molto richiesta

Sì, questo tipo di locali stanno andando bene. Poi noi facciamo tutti i giorni pesce fresco e pasta fatta in casa e, essendo proprio sulla strada di collegamento tra Cesena e Cesenatico, per quest'estate ho pensato di confezionare delle box con insalate, macedonie e acqua, o bowl di proteine, da proporre a chi va al mare. Un'idea diversa per trovarsi un buon mangiare già fatto e non perdere un minuto di sole.

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