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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Rifiuti, "rincari alle stelle": Confcommercio chiede tariffe eque

"Una tassazione crescente in maniera vertiginosa doppiamente ingiustificata se si considerano i dati riguardo alla produzione totale di rifiuti che, in controtendenza, ha subito un rallentamento", afferma il presidente di Confcommercio cesenate, Augusto Patrignani

Aumenti del 220% per alberghi con ristorante; del 100% per edicole, farmacie, tabaccai, plurilicenze; del 480(!?) per ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub; del 320% per bar, caffé, pasticcerie, del 50% per negozi di abbigliamento, calzature, librerie, cartolerie, ferramenta e altri beni durevoli. Si tratta degli aumenti vertiginosi della tariffa dei rifiuti (attuale Tari) nel quinquennio 2010-2015 riscontrati in un'indagine commissionata da Confcommercio.

"Una tassazione crescente in maniera vertiginosa doppiamente ingiustificata se si considerano i dati riguardo alla produzione totale di rifiuti che, in controtendenza, ha subito un rallentamento - afferma il presidente di Confcommercio cesenate, Augusto Patrignani -. Ciò che stupisce è che a tale accertata diminuzione non sia corrisposta una flessione analoga della tassazione sui rifiuti. Anzi si sia approdati a un incremento medio in 5 anni del 55%! Ciò che ancora si nota è l'aumento dei divari territoriali: ad esempio per l'albergo, se si esaminano i vari territori del paese, si passa da un minimo tariffario di 1200 euro a 13mila euro l'anno; per i ristoranti da 500 euro a 10mila euro. Alla variabilità delle tariffe si accompagna poi una profonda disomogeneità di costi per il servizio gestione dei rifiuti, con scostamenti enormi anche tra Comuni limitrofi".

"Le cause degli aumenti sono varie, a partire dalla non corretta determinazione dei coefficienti di produzione e dalla loro distorta applicazione. Un altro fattore è quello del costo del servizio contenuto nei Piani finanziari dei vari comuni, che andrebbe contenuto - continua -. E' vero che il cesenate e il territorio provinciale è uno dei territori in cui il peso della tariffa è stato minore e va dato atto che anche l'impegno delle organizzazioni economiche ha dato i suoi frutti, ma si può fare ancora molto di più per procedere verso l'obiettivo della tariffa puntuale, quella che determina i costi riferendosi ai tariffi prodotti e esitati, bloccando ogni aumento e riducendo il peso di una tariffa emblematica, purtroppo,  della iniquità della tassazione a danno dell'impresa".

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