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Commercio cesenate, la luce di fine anno: più aperture che chiusure

Patrignani ricorda che all'anno che si avvia verso l'epilogo è stato "vissuto pericolosamente, con le imprese che non mollano la presa, nonostante la crisi abbia continuato a mordere"

"Negli ultimi mesi del 2014 il dato delle nuove imprese supera quello di chi ha chiuso. Questo si verifica in vari settori, un segnale importante per il futuro". E' quanto affermano il presidente di Confcommercio Cesena, Corrado Augusto Patrignani, e la giunta esecutiva dell'associazione di categoria. Patrignani ricorda che all'anno che si avvia verso l'epilogo è stato "vissuto pericolosamente, con le imprese che non mollano la presa, nonostante la crisi abbia continuato a mordere".

Bisogna  fare i conti con "un'ambiente non ancora favorevole a chi fa impresa, nonostante sia arrivato finalmente qualche segnale in controtendenza del Governo che ha iniziato a ridurre le tasse agli imprenditori e che auspichiamo trovi corrispondenza a livello locali con similari provvedimenti da parte dei Comuni. I bilanci comunali in fase finale di approntamento, in realtà non sono ancora quelli che desiderano le imprese: vediamo molta spending, poca revew e ancora un carico fiscale, tributario e burocratico che grava come un macigno sui produttori di ricchezza. Chi produce ricchezza resiste, a partire dai nostri 2.200 associati che si mantengono stabili (ed è un successo di questi tempi)".

Da Confcommercio arrivano i complimenti a tutte le imprese "per la tenacia, la serietà, l'intraprendenza che dimostrano ogni giorno. Meritano applausi e anche una stretta di mano, di riconoscenza. Ci fanno ancora la solfa dell’evasione, a noi imprenditori, ma il vero malaffare in questo Paese sta da un’altra parte come anche lo scandalo di Roma capitale ha nuovamente portato alla luce. Gli imprenditori, in larghissima maggioranza, sono persone serie, per bene, che producono ricchezza e sviluppo e che danno lavoro, facendosi un mazzo così. Il problema è che hanno bisogno di lavorare in ambienti che almeno non ostacolino il loro dinamismo, e ciò ancora non avviene, anche nel nostro territorio. A partire dalla morsa delle tasse. Territorio, per inciso, che rischia un grave depauperamento".

"Si è rinunciato a Macfrut senza colpo ferire, non si vedono all’orizzonte progetti forti per il rilancio del comprensorio cesenate e i soggetti che alimentano lo sviluppo vengono sistematicamente tosati - rimarca Patrignani -. Confcommercio si sta battendo in tutti modi, come ciascuno può appurare nei fatti, per dare il suo contributo alla buona causa comune di tenere alto il ruolo e il nome del nostro territorio. Noi ci crediamo e continueremo su questa strada insieme alle nostre imprese che sono il tesoro di questa terra, piccole e grandi imprese insieme. Dal tunnel usciremo, teniamo duro e andiamo avanti, nonostante le difficoltà, con fiducia, altrimenti dovremmo cambiare mestiere perché un imprenditore non può che essere ottimista, come lo è chi chiunque si adopera per costruire, anche quando purtroppo deve lottare come spesso succede a noi contro il mulini a vento".

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