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Cronaca Cesenatico

Omicron dilaga, Sambri: "Il virus non scompare all'improvviso, ma fa meno danni. 2 positivi su 3 senza sintomi"

"Il fatto che il virus muti è una cosa naturale, questa pandemia è un evento che finirà, il Covid non scomparirà per magia all'improvviso, ma si attenuerà verso sindromi simil-influenzali"

La variante Omicron dilaga con l'aumento esponenziale dei contagi, in attesa del picco di positivi da più parti si lamenta la situazione di un sistema sanitario in sofferenza con medici e infermieri stremati. A scattare una fotografia della situazione attuale è il prof Vittorio Sambri, direttore dell'Unità operativa di Microbiologia, Laboratorio Unico Ausl Romagna. Sambri è intervenuto insieme a Giovanni Bissoni (ex assessore alla Sanità dell'Emilia Romagna e consulente del Ministero della Salute) ad una conferenza organizzata al Circolo Arci Borella di Cesenatico dal titolo "Lotta alla Pandemia, impatto e futuro del sistema sanitario nazionale".

"La gente deve sapere quello che succede negli ospedali e nei laboratori - ha esordito Sambri - io posso dare una spiegazione da un punto di vista di un virologo. Perchè è scoppiata la pandemia? Probabilmente perché siamo in troppi, non rispettiamo l'ambiente e le regole della natura. Parliamo di un virus che ha fatto un salto di specie, inizialmente si muoveva nell'ambito degli animali. Metto subito in chiaro che non credo alla teoria di un virus manipolato, ho troppo rispetto per i colleghi cinesi".

"Il fatto che il virus muti - ha sottolineato il prof Sambri - è una cosa naturale, questa pandemia è un evento che finirà, il virus non scomparirà per magia all'improvviso, ma si attenuerà verso sindromi simil-influenzali. L'unico epilogo ipotizzabile dal punto di vista scientifico è questo, la Spagnola, per fare un esempio, è durata 5 anni"

Il direttore dell'Unità operativa di Microbiologia, Laboratorio Unico Ausl Romagna conferma "lo sforzo enorme del sistema sanitario, siamo la regione che fa più tamponi molecolari, nell'unità operativa che dirigo siamo in 86, abbiamo fatto oltre 5mila sequenze, le operazioni che servono a capire se il virus è lo stesso o è cambiato". Sulle difficoltà della prima fase dell'emergenza: "Non c'erano i reagenti, mi ricordo a marzo 2020 le telefonate dei colleghi tedeschi che mi chiedevano 'Voi cosa state facendo?'".

Impennata di contagi, Romagna "maglia nera" in Italia

Sambri ha scattato una fotografia della situazione attuale: "Abbiamo un numero di positivi altissimo. Basti pensare che nella fascia d'età 5-18 anni circa il 45% dei tamponi è positivo. Omicron viaggia verso il 100% quando il 3 dicembre era all'1%". Poi la conferma: Omicron provoca una malattia meno grave: "Questa variante è drammaticamente più contagiosa, ma la maggior parte degli esperti ha la sensazione che i pazienti siano meno gravi. L'impressione è quella di un virus che si adatta, ha successo perchè si diffonde rapidamente, ma crea meno danni".

Il microbiologo ha sottolineato che "stiamo imparando a venire fuori da questa situazione, ma la pandemia dipende molto anche dai nostri comportamenti, è vero che Omicron è più contagiosa ma sicuramente non aiuta il fatto di non portare la mascherina, ad esempio. In questo momento siamo in una situazione di quasi normalità, ricordo quando a Pasqua 2020 ho fatto Cesena-Bologna in autostrada per tornare a casa ed ero l'unico automobilista in entrambi i sensi di marcia, ho pensato 'è finito il mondo'".

"Oggi abbiamo tanti infetti - ha detto Sambri - ma 2 su 3 sono asintomatici, quindi non malati, anche e soprattutto perché si sono vaccinati". La chiusura è proprio per chi parla di vaccini anti-Covid poco efficaci: "Non sono assolutamente d'accordo, stanno svolgendo bene la funzione di prevenire la malattia in forma severa, questo avviene nel 90% dei casi. Basti pensare che secondo gli studi che sono stati fatti gli anti-virali hanno una efficacia che si aggira intorno al 50% rispetto alla prevenzione dall'ospedalizzazione. Sicuramente si potranno fare dei vaccini migliori, ma i numeri dicono che quelli attuali stanno funzionando".

Bissoni: "Nella sanità meno risorse di quelle necessarie"

Nel corso della conferenza è intervenuto anche Giovanni Bissoni, già assessore alla Sanità dell'Emilia Romagna e consulente del Ministero della Salute. "La pandemia in Italia è stata gestita bene, la scienza deve rapportarsi con un governo che ha al suo interno posizioni diverse". Sulla sanità: "Spesso sento dire che abbiamo un sistama sanitario straordinario, questo è vero se si considera che l'Italia ha una sanità pubblica, aperta a tutti. Ma questo non significa che i problemi non ci siano, e riguardano in particolare le risorse. Mettiamo nella sanità meno risorse di quelle necessarie, questo emerge dal paragone con altri paesi occidentali come Germania e Francia. Dal 2011 va avanti questa situazione, l'imprevisto della pandemia ha portato a stanziare quelle che sono risorse straordinarie".

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