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Sanità, allarme della Uil: "Personale sempre più sotto pressione. Il quadro è preoccupante"

Così il segretario generale della Uil Cesena, Paolo Manzelli: "Servirebbe è un cambio di rotta anche nel confronto attraverso la disponibilità all’ascolto delle richieste e delle preoccupazioni soprattutto delle lavoratrici e dei lavoratori"

"Nel contesto dei servizi sanitari dell'ambito di Cesena, afferenti all’Ausl della Romagna, il personale dipendente è sempre più sotto pressione". E' l'allarme che lancia il segretario generale della Uil Cesena, Paolo Manzelli, citando di dati forniti dalla Regione Emilia Romagna "che attestano su base aziendale 600 mila ore di lavoro straordinario e 470 mila giorni di ferie non godute dal solo personale sanitario, tecnico, Oss e amministrativo. Un segnale che oltre a denotare come oggi si debba investire sul personale, determina evidenti e importanti carichi di lavoro e difficoltà nella gestione dei tempi di vita e di lavoro che sono tra i fattori anche di abbandono tra i professionisti".

"Nonostante la retorica del “mai più”, del “salvaguardiamo la sanità pubblica” e “valorizziamo i nostri eroi” diffusasi durante la fase della pandemia, tutto é purtroppo dimenticato nonostante gli operatori e i professionisti del servizio sanitario continuino a garantire il bene più prezioso,  la salute pubblica - prosegue Manzelli -. È evidente che qualcosa non funziona come dovrebbe in un contesto, peraltro, nel quale malattie professionali, infortuni e assenze per malattia ordinaria sono sempre più frequenti quale segno di un’evidente stanchezza psicofisica. La disattenzione nei confronti del personale è anche dimostrata dalle scelte organizzative intraprese per fronteggiare le cosiddette assenze improvvise attraverso l’istituto della pronta disponibilità che ricadranno sul personale infermieristico chiamato a dover coprire un turno di lavoro, a fronte della malattia di un collega, anche in un altro reparto diverso da quello di assegnazione o magari in un altro ospedale lontano diversi chilometri".

"Una scelta per la quale la UilFpl ha già espresso a più riprese le proprie perplessità chiedendo la riapertura di un confronto serrato per individuare condivise soluzioni alternative come il potenziamento degli attuali organici che alla luce degli eventi risultano essere numericamente non adeguati - ricorda Manzelli -. Infatti, come si può pensare di scaricare ulteriore lavoro e disagio sui dipendenti se già oggi sono palesi le difficoltà che si tramutano in costanti modifiche dei turni, problematiche inerenti alla fruizione delle ferie e un ricorso al lavoro straordinario sempre più frequente? É evidente che si vuol far ricadere ancora una volta sulle spalle dei lavoratori i tagli che da tempo sfiancano la sanità pubblica e che solo a parole la politica, di qualsiasi schieramento, dice di voler sostenere mentre i fatti da ormai troppi anni dimostrano il contrario".

"Il tema degli organici e del sostegno al personale rimane il più importante così come la necessità di porre massima attenzione a tutte quelle riorganizzazioni, come l'istituzione dei Cau che dovrebbero essere la soluzione ai problemi dei pronti soccorso, ma che trovano applicazione proprio in un momento dove in realtà le risorse a disposizione sono sempre meno - conclude -. Il quadro è preoccupante, e quello che servirebbe è un cambio di rotta anche nel confronto attraverso la disponibilità all’ascolto delle richieste e delle preoccupazioni soprattutto delle lavoratrici e dei lavoratori al fine di comporre le diverse esigenze. Lo slogan dell’Ausl Romagna è “le persone curano le persone”, ebbene invitiamo l’Ausl a prendersi cura dei propri dipendenti".

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