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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Nomine in Hera, Lucchi sotto il torchio di Report: "E' stata la mia ora del patàca"

Come avvengono le nomine all'interno di Hera? E come vengono selezionate le aziende partner della multiutility pubblico-privata che gestisce i servizi di distribuzione di acqua, gas, luce e raccolta rifiuti in mezza Emilia-Romagna?

Come avvengono le nomine all'interno di Hera? E come vengono selezionate le aziende partner della multiutility pubblico-privata che gestisce i servizi di distribuzione di acqua, gas, luce e raccolta rifiuti in mezza Emilia-Romagna e in diverse altre regioni italiane? Sono le domande che ha posto l'inchiesta di Report “In buone acque”, una mezzora circa relativa alla seconda multiutility italiana, quella che gestisce i servizi pubblici in Romagna.

INQUINAMENTO NELLA SEDE DI BOLOGNA. L'inchiesta di Report parte dal nodo della sede centrale di Bologna in via Carlo Berti Pichat, sede che sorge sull'antica “centrale del gas” della città, un terreno profondamente inquinato su cui – accusa Report – le bonifiche vengono fatte a rilento, mentre tutti i giorni centinaia di persone tra dipendenti e cittadini frequentano quegli edifici. Da parte sua, Hera ha reso noto oggi lunedì le bonifiche già effettuate e ha sostenuto che i livelli degli inquinanti sono continuamente sotto monitoraggio: “"L'area della sede di Bologna di viale Berti Pichat e' pienamente a norma e costantemente monitorata sia per tutto quello che riguarda il profilo della salute e sicurezza delle persone che lavorano e transitano nell'area sia per quanto riguarda la qualita' dell'ambiente per tutti i cittadini”.

I RAPPORTI CON LA PROTEX. Questo primo nucleo dell'inchiesta , tuttavia, rimanda alla seconda parte, che si è incentrata su Forlì, dove ha sede la Protex Italia, azienda forlivese specializzata nel recupero e stoccaggio di rifiuti radioattivi. Nell'inchiesta di Report, la Protex viene  indicata come partner di Hera per quanto riguarda i rifiuti radioattivi, e quindi, attraverso l'intervista al suo direttore generale Paola Vicini, Report ha cercato di ricostruire la proprietà, sia della società sia degli immobili adibiti a deposito delle scorie radioattive, considerando che  di operatori privati altamente specializzati in questo campo ce ne sono pochissimi in Italia e la loro funzione è rilevante dal punto di vista pubblico.

“NOMINE POLITICHE” IN HERA. Infine la puntata è andata nella direzione delle nomine dei consiglieri di Hera, che avvengono – per Report – per appartenenza politica e non per merito. Una di quelle citate da Report è quella recente di Giorgia Gagliardi, nominata nel consiglio di vertice della multiutility dal sindaco di Cesena Paolo Lucchi. Lucchi, “catturato” da Report ha definito Gagliardi un avvocato, mentre è laureata in cooperazione internazionale. Report chiedeva a Lucchi se avesse mai letto il curriculum di Gagliardi, dal momento che non è avvocato. Stessa domanda al sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci, per quanto riguarda la nomina di Danilo Manfredi, ex segretario del Pd e consigliere comunale.

LUCCHI: HO FATTO LA FIGURA DEL PATACA. Su Facebook il sindaco ha ammesso l'errore: “Mio babbo diceva che “l’ora del patàca c’è per tutti” ed aveva ragione, su questo così come su tante altre cose. Ieri sera su “Report” la figura del patàca l’ho fatta io. Intervistato sul curriculum di Giorgia Gagliardi, Consigliera di amministrazione di Hera nominata da pochi mesi, durante il servizio l’ho definita “avvocato”, mentre in realtà Giorgia è laureata in Cooperazione e Sviluppo locale e Internazionale all’Università di Bologna ed io so bene, conoscendola da molti anni, come lei si occupi di assistenza legale e contrattuale all’estero per conto della Cmc, la Cooperativa per la quale lavora dal 2007”.

Sempre Lucchi: “Con Report è andata così: il 10 settembre scorso mi si sono piazzati con la telecamera vicino mentre stavo facendo ben altro (ero alla Biblioteca Malatestiana, alle prese con l’avvio dell’iniziativa sui 100 anni del Coni, presenti circa 200 persone) ed hanno iniziato a pormi la stessa domanda, più e più volte. Ogni volta ho cercato di rispondere meglio, argomentando: avevo l’impressione che mi fosse chiesta la stessa cosa ripetutamente perché, magari, non ero stato abbastanza chiaro. Poi alla sesta ripetizione sono “scivolato” e, appunto, ho fatto la figura del patàca. Me ne scuso. Punto. Spero solo di essere intervistato di nuovo fra pochi mesi, di cavarmela meglio ed anche di poter raccontare il lavoro fatto da Giorgia all’interno di Hera per supportare i Comuni del nostro territorio e per risolvere i problemi dei cittadini”.

> LE REAZIONI POLITICHE. CHIESTE LE DIMISSIONI DEL PRESIDENTE DI HERA

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