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Suolo pubblico, fine della gratuità per bar e ristoranti da luglio. "Dimezzare la tariffa per non bloccare le ripresa"

Confesercenti e Confcommercio: "Innanzitutto deve essere attuato un deciso ribasso della tariffa di occupazione di suolo pubblico"

Occupazione di suolo pubblico, è in arrivo la fine della gratuità da luglio per i pubblici esercizi. Fipe Confcommercio e Fiepet Confesercenti cesenati tallonano l'amministrazione comunale a favore della categoria. "Il governo - spiegano i rispettivi presidenti cesenati Angelo Malossi e Alessandro Votta - ha prorogato al 30 settembre le concessioni in deroga alla Sovrintendenza ,ma non l'esonero del pagamento di occupazione suolo pubblico che  scadeva il 31 marzo. Il Comune ha deciso di prorogare l'esonero della tariffa fino al 30 giugno, fornendo la copertura  finanziaria per periodo che va dal 1 aprile al 30 giugno. Ma dal prossimo  luglio l'amministrazione comunale ha deciso di far tornare a pagare il canone di occupazione suolo pubblico".

"Fiepet Confesercenti e Fipe Confcommercio cesenati - aggiungono i presidenti - chiedono che le imprese del settore le quali stanno avviando una complessa ripartenza dopo i danni gravissimi subiti con la pandemia, continuino ad essere accompagnate nel loro percorso di ripresa con azioni di incentivazione. Le nostre associazioni avanzano proposte concrete in tal merito: innanzitutto deve essere attuato un deciso ribasso della tariffa di occupazione di suolo pubblico che attualmente si aggira attorno a 13 euro al metro quadro, riducendola a non oltre la soglia dei cinque euro a metro quadro in centro storico. La tariffa dovrà essere riproporzionata in maniera adeguata per la parte di imprese che hanno l'occupazione di suolo pubblico in aree esterne al centro. Inoltre chiediamo che l'area di occupazioni di suolo pubblico non sia conteggiata e quindi sia esentata dal versamento della Tari in quanto se ciò non si verificasse, si verrebbe a pagare una doppia tariffa, tra l'altro la seconda sensibilmente maggiore rispetto alla prima, visto che la parte operativa e produttiva dei pubblici esercizi è situata all'interno".

"Infine Fipe Confcommercio e Fiepet Confesercenti - concludono i presidenti Angelo Malossi e Alessandro Votta - chiedono di posticipare più tardi possibile  l'invio dei bollettini per il versamento del canone sul suolo pubblico all'amministrazione per dare la possibilità di non frenare la ripresa e di snellire l'iter burocratico mettendo a disposizione delle imprese un modulo semplice con il quale gli imprenditori possano comunicare di voler modificare la loro area esterna. Per le nostre associazioni è fondamentale ricevere un segnale di vicinanza da parte dell'amministrazione comunale a favore dei pubblici esercizi, tra le categorie più compite dalla pandemia e che versano ancora in condizioni di difficoltà".

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