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Economia

Patrignani (Confcommercio): "I saldi con la pandemia? Una responsabilità sociale"

"E’ quindi fondamentale rinsaldare il patto che lega il negozio di vicinato ad ogni singolo consumatore"

"Mai come quest’anno anche nel territorio cesenate la partenza dei saldi invernali fissata in Emilia Romagna al 31 gennaio viene ad assumere un significato diverso, molto particolare: l’emergenza CovidD-19 ha messo e sta tuttora mettendo a durissima prova la tenuta del sistema del commercio di vicinato ed in particolare l’intera filiera della moda. Per moltissimi negozi l’andamento delle vendite di fine stagione risulterà determinante per il futuro proseguimento dell’attività". Lo rimarca il  presidente Confcommercio cesenate Augusto Patrignani. 

"Ecco allora che un rito commerciale si ammanta  di responsabilità sociale - aggiunge Patrignani - E’ quindi fondamentale rinsaldare il patto che lega il negozio di vicinato ad ogni singolo consumatore, nella consapevolezza che ogni euro dato ad una multinazionale che versa le sue poche tasse in un compiacente paese straniero impoverisce la nostra vita sociale. L’auspicio è che il prima possibile l’Emilia-Romagna possa essere classificata in zona gialla o ancor meglio bianca, per ridurre al minimo le limitazioni alla libertà di spostamento delle persone".

“Da sempre i saldi rappresentano un volano d'affari importante per l’economia e soprattutto un’opportunità per i consumatori – aggiunge Patrignani  - che sono invogliati all'acquisto e hanno modo di comprare i prodotti tanto desiderati a prezzi ribassati. Ma non solo, perché contribuiscono anche ad aiutare i negozi. Grazie ai saldi gli esercizi commerciali incassano la liquidità necessaria per pagare tasse, dipendenti, fornitori, affitti, costi fissi e utenze e sono in grado di far fronte agli investimenti necessari agli ordinativi delle nuove collezioni. E quest’anno il sostegno dei consumatori è determinante. Si pone dunque un problema di concorrenza e di democrazia economica  rispetto alle politiche commerciali dei colossi del web, che beneficiano nel nostro Paese di grandi ricavi pagando tasse risibili. Per questo Confcommercio chiede una web tax per poter operare sullo stesso mercato a parità di regole. Chiediamo inoltre ristori adeguati e tempestivi per i negozi del settore moda che stanno pagando più pesantemente di altri l’impatto negativo della pandemia".

"Secondo un'indagine Confcommercio sugli acquisti in occasione della stagione dei saldi invernalli- aggiunge il direttore Confcommercio cesenate Giorgio Piastra - sei italiani su dieci faranno acquisti con una percentuale leggermente in crescita rispetto all’anno scorso (64% contro 61,8%). Diminuirà, però, la spesa a famiglia destinata allo shopping scontato stimata in 254 euro contro i 324 euro dell’anno passato, quindi 70 euro in meno". 

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