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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Confcommercio contro il Macfrut a Bologna. Il sindaco: "Tranquilli, nessuno scippo"

"Giù le mani da Macfrut, che deve restare a Cesena e un suo spostamento a Bologna sarebbe uno scippo in piena regola, contro il quale i politici locali debbono opporsi risolutamente, a partire dal sindaco Lucchi"

"Giù le mani da Macfrut, che deve restare a Cesena e un suo spostamento a Bologna sarebbe uno scippo in piena regola, contro il quale i politici locali debbono opporsi risolutamente, a partire dal sindaco Lucchi". A rimarcarlo è il presidente Confcommercio Corrado Augusto Patrignani dopo che sono state avanzate proposte ed emerse  concrete possibilità che Bologna diventi il fulcro del sistema fieristico dell’agroalimentare almeno emiliano-romagnolo incorporando tutte le fiere regionali di settore, a partire dal Macfrut di Cesena fino al Cibus di Parma.

Già una volta Confcommercio, nel 2011, scese in campo indicendo anche un sondaggio per evitare che il Macfrut, nostro fiero all'occhiello espositivo legato alla vocazione ortofrutticola del territorio cesenate, fosse fagocitato da Rimini. "Allora come oggi - dice Patrignani - le proposte di togliere Macfrut a Cesena partono da una visione verticistica della politica, tutta impostata dall'alto per la quale il fine giustifica ogni mezzo e che nello specifico non tiene conto di come Macfrut abbia uno straordinario legame con il tessuto economico del territorio e con l'intera filiera e di come sia inoltre collocata in un punto strategico per le vie di comunicazione. Siamo al corrente che il sistema fieristico italiano sta attraversando un periodo di profonda crisi, ma certi sistemi fieristici egemoni non possono pensare di accaparrarsi impunenente le iniziative migliori, nate, cresciute e decollate nel territorio. Macfrut è una delle fiere, inoltre, con il bilancio in attivo. Troppo facile pensare di accaparrarsela».

"Nel 2011 l'assessore regionale Muzzarelli, ospite a un nostro Vox Populi su Macfrut - rimarca Patrigani - disse che bisognava  fare decollare il polo fieristico romagnolo e i politici presenti di tutti gli schieramenti rimarcarono che al momento di distribuire le risorse per le fiere a Bologna e Parma, cioè all'Emilia, era andato il grosso, mentre alla Romagna le briciole, e nella fattispecie a Cesena e Forlì zero euri".

"Confcommercio - prosegue Patrignani - disse che era  favorevole al polo fieristico romagnolo a patto che Cesena, Forlì e Rimini, elencate in ordine alfabetico, avessero pari dignità. A maggior ragione oggi diciamo: guai a farsela scippare da Bologna. I candidati sindaco debbono quindi sottoscrivere tutti l'impegno a vigilare affinché ciò non avvenga. Confcommercio fece un sondaggio sul paventato spostamento a Rimini di Macfrut, ipotizzato sempre in una logica calata dall'alto, da cui emerse che su 365 imprenditori, l'l'84% era contrario.Oggi se ne facessimo un altro sullo spostamento a Bologna - dice Patrignani - sono certo che arriveremmo al 100%. Macfrut è un bene cesenate da proteggere e la nostra mobilitazione con molte prese di posizione autorevoli contrarie al sacrificio di Macfrut sull'altare del polo fieristico romagnolo con Rimini primadonna, contribuì a scongiurare quel pericolo. Siamo pronti a mobilitarci ancora ma vorremmo che fossero i nostri politici a blindare Macfrut".

IMMEDIATA LA REPLICA DI LUCCHI -  Poco dopo il nostro articolo, è arrivata immediata la risposta del sindaco Paolo Lucchi: "La Confcommercio può star tranquilla: a Cesena nessuno ha intenzione di farsi scippare il Macfrut. E' chiaro per me così come ritengo sia chiaro - ma su questo non ho dubbi - anche per gli altri candidati Sindaco" ha detto il sindaco cesenate. "D'altra parte in questi anni mi pare che la nostra città e la sua Amministrazione, abbiano ben dimostrato quanto tengano al Macfrut ed al sistema di imprese del settore agroalimentare che ruota attorno alla nostra Fiera "identitaria". Mi permetto solo un consiglio: nel prossimo futuro evitiamo di agitare tempeste in un bicchier d'acqua, dando spazio a certi "vaneggiamenti" che, sin dal primo momento, ho ritenuto utili solo a chi (a Bologna, soprattutto), è interessato ad attirare impropriamente l'attenzione dei mass media, disinteressandosi dei problemi veri delle nostre comunità e delle loro imprese"

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