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Confesercenti dopo lo stop al cashback: "Costi troppo alti per le imprese nei pagamenti elettronici"

Confesercenti cesenate sollecita un veloce abbattimento di costi a carico delle imprese del commercio e dei servizi

"In questi giorni il governo ha deciso di dare uno stop al meccanismo del cashback che solo da pochi mesi era stato introdotto, con non poche polemiche e adesso già si è deciso di fermarlo, ma al di là del destino del cashback, occorre riaprire al più presto la discussione sui costi e le commissioni che ogni impresa paga ad ogni acquisto effettuato con carta di credito o bancomat". Così il presidente Confesercenti Cesenate, Cesare Soldati.

"I pagamenti con moneta elettronica – continua il presidente – sono da tutti considerati come la soluzione per migliorare le transazioni e per ridurre la moneta circolante, ma noi crediamo sia corretto ribadire che la diffusione di questo sistema di pagamento andrebbe anzitutto accompagnata dall'abbattimento dei costi e delle commissioni a carico di consumatori ed esercenti. Ciò è ancora più importante, in particolare, per la fascia dei micropagamenti. Nei mesi scorsi abbiamo valutato attentamente i costi reali che ogni impresa affronta – dice Cesare Soldati - ma francamente il solo abbattimento del 30% delle commissioni con il meccanismo del credito d’imposta è assolutamente insufficiente e per questo crediamo  – continua  il presidente Confesercenti –  che proprio in questo momento con lo stop al cashback, che evidentemente non ha dato i risultati che il governo si aspettava, è arrivato  il momento di rivedere approfonditamente tutta la questione. Occorre alzare la percentuale coperta dal beneficio e puntare ad un abbassamento generale delle commissioni applicate ai pagamenti fatti con carte e bancomat, magari promuovendo nuovi sistemi di pagamento tecnologicamente più evoluti".

"Per sostenere al meglio le Piccole e medie imprese del commercio e dei servizi – conclude il presidente Confesercenti – è indispensabile azzerare costi e commissioni non solo per il peso fiscale a loro carico, ma anche per dare un segnale di attenzione e di sostegno a tutte quelle attività che stentano a ripartire dopo la pandemia".

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