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Economia

Confartigianato: "Operatori abusivi, edilizia, acconciatura e autoriparazione tra i settori più a rischio"

"Confartigianato ha lanciato in questi giorni in tutto il territorio nazionale e anche nel cesenate una campagna nazionale di informazione contro l’abusivismo"

Anche nel territorio cesenate e provinciale si annida una quota parte dei 3,2 milioni di pericolosi ‘fantasmi’ che si aggirano per l’Italia: sono i lavoratori irregolari e gli operatori abusivi che popolano il sommerso, quel mondo parallelo che ‘vale’ 202,9 miliardi di euro e rappresenta l’11,3% del Pil e il 12,6% del valore aggiunto, in cui non esistono regole e che produce danni ingenti alle imprese, alla sicurezza dei consumatori, alle casse dello Stato. "Confartigianato ha lanciato in questi giorni in tutto il territorio nazionale e anche nel cesenate - spiega il Gruppo di Presidenza di Confartigianato Cesena (Stefano Ruffilli, Daniela Pedduzza e Marcello Grassi) - una campagna nazionale di informazione contro l’abusivismo dal titolo ‘Occhio ai furbi! Mettetevi solo in buone mani”. Tre gli obiettivi dell’iniziativa: mettere in guardia i consumatori dal rischio di cadere nelle mani di operatori improvvisati, valorizzare qualità, durata, rispetto delle norme, convenienza e sicurezza del lavoro dei veri artigiani, richiamare le Autorità ad un’azione di controllo e repressione e di contrasto all’evasione fiscale e contributiva".

Per numero di ‘occupati’, 3,2 milioni di irregolari, il sommerso è il terzo settore più numeroso dell’economia italiana, preceduto dai servizi, che contano 16,3 milioni di addetti, e dal manifatturiero (4 milioni di addetti). A denunciare le cifre del fenomeno è uno studio di Confartigianato che lancia l’allarme sulla minaccia del sommerso per le attività dei piccoli imprenditori. "Sono infatti circa un milione di operatori abusivi che si spacciano per imprenditori- rimarca il  Gruppo di Presidenza - , ma che di regolare non hanno nulla. E’ irregolare il 14% dei soggetti che svolgono attività indipendente e questa quota è aumentata d 0,6 punti percentuali rispetto al 2011. In particolare, i rischi maggiori di infiltrazione abusiva li corrono le imprese artigiane, soprattutto nei settori dell’edilizia, dell’acconciatura ed estetica, dell’autoriparazione, dell’impiantistica, della riparazione di beni personali e per la casa, del trasporto taxi, della cura del verde, della comunicazione, dei traslochi".

"Confartigianato  Cesena con questa nuova campagna di sensibilizzazione  - conclude il Gruppo di Presidenza - chiede tolleranza zero per un fenomeno che sottrae lavoro e reddito ai piccoli imprenditori e risorse finanziarie allo Stato, oltre a minacciare la sicurezza e la salute dei consumatori.Inoltre il sommerso produce effetti distorti sul sistema di prelievo, generando un aumento della pressione tributaria e contributiva a carico dei contribuenti onesti".

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