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Economia

Aumento dell'Iva, Confesercenti: "Potrebbe essere ennesimo colpo per il mondo del commercio"

Il presidente di Confesercenti cesenate: "Questo possibile aumento va assolutamente evitato, andrebbe a colpire i consumi interni già in forte difficoltà"

"Per evitare l’aumento dell’Iva, che darebbe un altro duro colpo ai consumi nel nostro Paese, il Ministro Tria sostiene che servono 23 miliardi e che spetta alla politica riuscire a trovare le risorse necessarie per scongiurarlo. Siamo molto preoccupati". Lo dichiara il presidente della Confesercenti Cesenate, Cesare Soldati.

"Questo possibile aumento va, invece, assolutamente evitato, in quanto poi andrebbe a colpire i consumi interni già da mesi in forte difficoltà e che ricordiamo valgono il 60% del PIL”. Se le clausole di salvaguardia, che ci portiamo dietro dal 2010, – continua Cesare Soldati – faranno scattare l’aumento dell’Iva, si stima che potrebbero 'costare' circa 382 euro a persona e 889 euro in più a famiglia, con una conseguente perdita di consumi di circa 10 miliardi di euro nel giro di due anni. A livello di dati macroeconomici, l’Istat, a seguito di questo aumento, ha stimato una contrazione dei consumi nell’ordine dello 0,2% annuo, ma a molti è sembrata una stima ottimistica ed altre organizzazioni ritengono che la contrazione reale sarà dello 0,7%”.

“L’impatto di tutto ciò – spiega il presidente della Confesercenti Cesenate - sarà sicuramente negativo, e non solo per il commercio, ma per tutta la filiera produttiva, dall’agricoltura all’industria, e potrebbe risentirne anche l’occupazione. A pagare questo aumento, oltre alle imprese, saranno i cittadini più deboli che difficilmente potrebbero beneficiare di eventuali misure di salvaguardia sociale e che, rientrando nella no tax area, non potranno beneficiare di una eventuale riduzione dell’Irpef”.

“Da questi pochi dati – conclude Cesare Soldati – si può evincere che per Confesercenti, e credo per tutto il mondo delle imprese, l’aumento dell’Iva sia assolutamente da evitare. Occorre invece uscire dalla campagna elettorale permanente di questo Governo e, per reperire maggiori risorse, adottare un piano rigoroso di revisione delle spese (spending review). Sono poi necessari un più efficiente contrasto all’evasione, e anche all’abusivismo e alla contraffazione, che sottraggono miliardi di risorse al mercato legale e al fisco, e una web tax che faccia pagare il giusto a chi opera sul mercato italiano”.

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