L’artrosi è la principale causa di dolore: a Cesena si celebra la Giornata Nazionale del Sollievo
A Cesena, il Comitato Ospedale Territorio Senza Dolore dell’Ausl promuove una serie di giornate di studio e formazione rivolte a medici, infermieri e farmacisti
Riportare all’ascolto e all’attenzione il dolore della persona malata. L’ultima domenica di maggio, come ogni anno, si celebra la Giornata Nazionale del Sollievo finalizzata a promuovere la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale. A Cesena, il Comitato Ospedale Territorio Senza Dolore dell’Ausl promuove una serie di giornate di studio e formazione rivolte a medici, infermieri e farmacisti.
Due gli obiettivi principali: identificare strumenti comuni per la valutazione, il monitoraggio e la cura del dolore, e affrontare le problematiche, spesso sottovalutate, legate al dolore nel bambino, in particolare al cosiddetto “dolore da procedura”, causato da semplici prelievi o da medicazioni di piccole ferite o ustioni, che spesso spaventano il bambino più di ogni altro dolore.
Mentre in ospedale il Comitato aziendale distribuirà a medici ed infermieri uno strumento di misurazione del dolore, contenente al suo interno: la scala numerica Numerical Rating Scale e la scala delle faccine Facies Pain Scale per l’età pediatrica. Ai pazienti e ai loro familiari sarà invece consegnato l’opuscolo regionale "Insieme contro il dolore post-operatorio", che fornisce indicazioni su come valutare la sofferenza dopo un intervento chirurgico e a chi rivolgersi per affrontarlo adeguatamente.
“Il dolore - spiega il dottor Fabio Pivi, coordinatore del Comitato Ospedale Territorio Senza Dolore di Cesena e responsabile dell’ambulatorio di Terapia Antalgica dell’ospedale Bufalini di Cesena -non va considerato soltanto un sintomo ma come una vera e propria malattia che se non curata tempestivamente e adeguatamente rischia di peggiorare la qualità di vita di molte persone di età superiore ai 65 anni. Oggi, in Italia, i pazienti che presentano una sintomatologia dolorosa sono circa il 60% degli ultrasessantacinquenni".
"Il dato - sèoega Povi - è in aumento, sia per l’invecchiamento della popolazione, sia per l’aumento delle patologie cronico-degenerative (osteo-articolari, neurologiche e vascolari) e dei tumori. Negli anziani, le cause più frequenti di dolore sono da attribuire a patologie osteo-articolari; l’artrosi è la principale causa di dolore ( 45%), seguita dall’ernia discale (12%), dagli esiti di lesioni traumatiche (10%) e dall’artrite reumatoide (8%)”.
“A 4 anni dall’entrata in vigore della Legge 38/2010 che tutela e garantisce l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore da parte del malato – conclude Pivi - sono stati compiuti diversi passi in avanti, ma resta ancora molto da fare. Per alleviare le sofferenze del malato e garantire a chi soffre terapie specifiche è necessario considerare l’attenzione al dolore e le conseguenti azioni terapeutiche, elementi abituali della pratica clinica e organizzativa dei servizi”.