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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Il caso del centro sportivo, la parrocchia si difende: "Saltato l'accordo con la Nuova Virtus. Siamo costretti a vendere"

La società in mattinata ha lanciato l'allarme per la vendita del centro sportivo decisa dalla parrocchia, che a sua volta fa il punto della situazione, replicando alla Nuova Virtus Cesena

La parrocchia di San Giovanni Bono, proprietaria degli impianti sportivi che si trovano accanto alle opere parrocchiali, prende atto della convocazione di una pubblica assemblea per lunedì 19 dicembre da parte della Nuova Virtus Cesena. La società in mattinata ha lanciato l'allarme per la vendita del centro sportivo decisa dalla parrocchia, che fa il punto della situazione, replicando alla stessa società.

"Come parrocchia - si legge in una nota -  vorremmo chiarire che ci sta a cuore la continuazione dello sport nel quartiere, del calcio e di tutte le altre attività sportive praticate. Per questo basta pensare all’impegno estivo che ha sempre caratterizzato le energie e le risorse parrocchiali a servizio di esperienze positive in ambito di calcio, calcetto, pallavolo e basket. E per questo, sempre come parrocchia, desideriamo esprimere tutta la nostra solidarietà alle famiglie coinvolte da questa vicenda e ai bambini".

"La parrocchia si è ritrovata una serie di gravi problemi. Nel 2017 è iniziato un procedimento civile che l’ha impegnata con l’esborso di circa 90.000 euro, cifra dovuta al curatore fallimentare della ditta Aldini. Un’altra questione che attiene ai campi sportivi è quella relativa al manto erboso sintetico, ormai a fine utilizzo. Né la parrocchia né la Virtus sarebbero state in grado di far fronte a un rifacimento generale dei manti di un campo a 11, un campo a 7 e un campo a 5", viene spiegato.

"Dopo mesi di ricerca di soluzioni - dettaglia la parrocchia - per evitare il pignoramento dei beni da parte del tribunale, mancando altre soluzioni, la parrocchia ha provveduto a cercare un accordo con un possibile acquirente. Al tempo stesso la vicina parrocchia dell’Osservanza ha prestato la cifra dovuta per evitare l’espropriazione dei beni. Tale accordo prevedeva l’alienazione dei campi sportivi per complessivi 135.000 euro, al fine di rientrare nei 90.000 euro conferiti nel fallimento Aldini, nelle spese legali (18.000 euro circa) e nelle tasse da pagare dovute alla vendita. Tale vendita non si è perfezionata per favorire un compromesso con la Nuova Virtus Cesena.

"Accordo saltato con la Nuova Virtus"

Spiega ancora la parrocchia quello che è stato il tentativo di trovare una soluzione con la società gestrice dell'impianto sportivo: "Nei mesi estivi ci sono stati tentativi di dialogo con la società sportiva e col Comune di Cesena per raggiungere un accordo: la Nuova Virtus avrebbe conferito 45.000 euro subito, mentre gli altri 45.000 euro sarebbero stati versati entro la fine del corrente anno tramite una campagna di raccolta fondi. Nel frattempo la parrocchia avrebbe donato al Comune di Cesena l’intera struttura. La parrocchia fa presente che per stipulare questo accordo avrebbe incassato 90.000 euro a fronte dei 135.000 già promessi per la vendita. A fine agosto la trattativa con la Nuova Virtus è saltata, per mancata corresponsione della somma di immediato conferimento e per mancato accordo sulla seconda parte della quota (45.000 euro) e su chi dovesse reperire tali fondi. La parrocchia ha provveduto a cercare un nuovo compratore per alienare la struttura", conclude la nota.

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