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Cronaca

Covid, l'assessore Donini: "Siamo ancora da zona gialla". Prorogato lo stop tra regioni

I contagi aumentano ma al momento "siamo in una situazione ancora compatibile con la zona gialla", assicura l'assessore

I contagi salgono in Emilia-Romagna, ma ad oggi "siamo in una situazione ancora compatibile con la zona gialla", con un indice Rt che arriva a 0,94. A dirlo e' l'assessore regionale alla Sanita', Raffaele Donini, intervenuto oggi in videoconferenza all'incontro di Coldiretti pensionati Emilia-Romagna. "L'Rt e' 0,94- conferma Donini- ma i numeri stanno crescendo a causa della circolazione sul nostro territorio della variante inglese, particolarmente contagiosa, e dell'aumento dei contatti derivante da 12 giorni di zona gialla. Oggi i nuovi contagi sono stati 1.500, con 1.000 sintomatici". 

Al momento, comunque, "siamo in una situazione ancora compatibile con la zona gialla", assicura l'assessore. Che poi aggiunge: "Vedere 10.000 morti in Emilia-Romagna e' stato uno shock. Era inimmaginabile, anche solo sei mesi fa". Donini torna poi sul piano vaccinale. "Al momento abbiamo 120 operatori sanitari che lavorano ogni giorno al vaccino della popolazione- afferma l'assessore- ma se le forniture aumentassero e ce ne fosse l'esigenza, potremmo quadruplicare la nostra efficienza arrivando a 45.000 vaccinati al giorno, dai 10.000 di oggi". Al momento comunque "stiamo andando bene- assicura Donini- il 18% dei vaccini effettuati in Italia ad oggi sono stati somministrati a cittadini della nostra regione". 

Prorogato il divieto di spostamento tra regioni "gialle"

Intanto è arrivato il via libera in Consiglio dei ministri al decreto legge Covid che proroga il blocco degli spostamenti tra le Regioni, anche quelle gialle, dal 15 al 25 febbraio. Il CdM è l'ultimo del Governo Conte-Bis. "Dal 16 al 25 febbraio sull'intero territorio nazionale è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione", si leggeva nella bozza del dl che è arrivata sul tavolo del Consiglio dei ministri nel frattempo iniziato a Palazzo Chigi. Il testo del provvedimento non prevede dunque la proroga fino al 5 marzo, quando scadranno le altre misure anti-Covid. Ha quindi vinto la linea di Roberto Speranza e Francesco Boccia, anche se si è scelto di non allineare le restrizioni fino alla scadenza del Dpcm la prima settimana di marzo.

Rimarrà consentito spostarsi nelle seconde case anche fuori regioni come spiegano le Faq della presidenza del Consiglio dei ministri, ricordando che "è possibile raggiungere le seconde case, anche in un'altra Regione o Provincia autonoma (e anche da o verso le zone 'arancione' o 'rossa'), solo a coloro che possano comprovare di avere effettivamente avuto titolo per recarsi nello stesso immobile anteriormente all’entrata in vigore del Decreto-legge 14 gennaio 2021, n. 2. Tale titolo, per ovvie esigenze antielusive, deve avere data certa (come, per esempio, la data di un atto stipulato dal notaio, ovvero la data di registrazione di una scrittura privata) anteriore al 14 gennaio 2021. Sono dunque esclusi tutti i titoli di godimento successivi a tale data (comprese le locazioni brevi non soggette a registrazione). Naturalmente, la casa di destinazione non deve essere abitata da persone non appartenenti al nucleo familiare convivente con l’avente titolo, e vi si può recare unicamente tale nucleo. La sussistenza di tutti i requisiti indicati potrà essere comprovata con copia del titolo di godimento avente data certa (art. 2704 del codice civile) o, eventualmente, anche con autocertificazione. La veridicità delle autocertificazioni sarà oggetto di controlli successivi e la falsità di quanto dichiarato costituisce reato".

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