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Cronaca

"Finita l'emergenza, dobbiamo onorare la Spoon River dei nostri anziani"

I pensionati di Confartigianato: "Anche a Cesena e nei nostri territori dovremo trovare il modo collettivo di onorare questa generazione perduta"

Un pensiero commosso e un omaggio agli anziani che sono morti e stanno morendo per l’emergenza coronavirus, da parte di Anap Confartigianato cesenate, associazione dei pensionati cesenati che raccoglie 2.500 anziani associati impegnati in tante iniziative culturali, artistiche, di socializzazione promosse dalla associazione in raccordo con partner dei più vari ambiti. Le case di riposo destano preoccupazione in tutta italia, a Cesena la situazione più critica alla "Maria Fantini" dove il bilancio parla di 5 anziani deceduti per il Covid, una morte anche in data odierna. Restando invece due gli anziani contagiati all'Opera don Baronio.

“Siamo stati artigiani  e lo saremo per tutta la vita - dice il direttivo di Anap cesenate presieduto da Olivero Zondini - siamo affranti per come l’emergenza coronavirus stia provocando la morte di una generazione di anziani, che sentiamo vicinissima noi, non solo per ragioni anagrafiche. Anziani che stanno morendo anche nella nostra città e nel nostro territorio locale. Tantissimi in Lombardia, in Emilia nelle zone più martoriate”.

“La Spoon River dei nostri anziani, un grande cimitero come quello di cui scrisse Edgar Lee Masters nella raccolta poetica in cui immagina le lapidi silenziose su cui ciascuno dei defunti lascia un messaggio a chi resta dopo di loro. Messaggi che ci hanno lasciato con l'esempio della loro vita. Si tratta di una generazione che ha risollevato l’Italia dopo la seconda guerra mondiale e ha posto le premesse per il benessere che era stato raggiunto - aggiunge il direttivo Anap cesenate - , insegnando ai più giovani valori, principi, senso di responsabilità, attaccamento al lavoro, onestà, sacrifici e generosità. Se ne va la migliore delle generazioni. Quella generazione che pur senza studi, ha educato i suoi figli, quella che senza risorse li ha aiutati durante la crisi. Quella che si è rimboccata sempre le maniche, senza tante berrette, come diciamo in Romagna. Persone che hanno lavorato senza sosta, che hanno affrontato e superato tante difficoltà e hanno sollevato il Paese. Ora  desideravano solo godersi i nipoti. Fra questi anche tanti che sono stati artigiani come noi, il lavoro più bello del mondo. Ci annichilisce che muoiano soli e spaventati e che se ne vadano quasi senza disturbare, senza la possibilità di fare i funerali per il saluto che meritano. E che avranno, però. Anche a Cesena e nei nostri territori dovremo trovare il modo collettivo di onorare questa generazione perduta, quando ci ritroveremo dopo il distanziamento sociale. Un impegno solenne che Anap vuole assumersi".

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