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Elezioni, il progetto di Cesena Siamo Noi per il quartiere "La Fiorita"

"Il Movimento Cesena SìAmo Noi segue e partecipa da tempo al dibattito sulla rigenerazione del Quartiere “La Fiorita”. Necessità di spazi pubblici condivisi e progettazione partecipata sono i temi all’ordine del giorno"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

Il Movimento Cesena SìAmo Noi segue e partecipa da tempo al dibattito sulla rigenerazione del Quartiere “La Fiorita”. Necessità di spazi pubblici condivisi e progettazione partecipata sono i temi all’ordine del giorno.

Lo scorso mercoledì 9 aprile al Circolo Iliria di via Parini l’Amministrazione Comunale e ACER (l’Azienda Casa Emilia-Romagna) hanno presentato il progetto di riqualificazione del complesso di due edifici del quartiere “La Fiorita” in passato utilizzati come asilo e centro sociale, che segue di pochi giorni la deliberazione dell’ultimo Consiglio Comunale sull’acquisto, da parte del Comune, dei fabbricati e dell’area su cui essi giacciono e l’approvazione del progetto preliminare, in deroga al PRG, con il quale si demolisce l’edificio rettangolare per farne 8 alloggi ERS (Edilizia Residenziale Sociale) e si restaura l’edificio esagonale per usi di tipo sociale.

La prima bozza del progetto, presentata a novembre scorso, aveva già suscitato molte perplessità di cittadini e residenti, che avevano espresso anche proposte alternative, frutto di incontri di progettazione partecipata a cura dell’Associazione “Rifiorita”. Il recente incontro ha mostrato che se l’Amministrazione Comunale si è impegnata a recepire alcune di queste nuove istanze emerse, purtroppo il progetto ha nella sostanza confermato la scelta sulle funzioni da insediare che sarebbero (a detta della Giunta Comunale) vincolate alla tipologia di finanziamento disponibile per un progetto che oggi ammonta a circa 1milione 500mila euro. In particolare gli 8 alloggi ERS in un’area già densamente popolata, con alta percentuale di stranieri residenti (22% circa), con già una elevata presenza di appartamenti di edilizia residenziale popolare (33% circa) continua a sembrare una scelta azzardata, dal momento che non sembra prendere in considerazione le evidenti carenze di spazi sociali presenti nelle zone anche attigue.

Pur riconoscendo l’impegno del Comune, il Movimento Cesena SìAmo Noi, che nella sua sezione di Urbanistica vede professionisti e studiosi sensibili a queste tematiche, attivi nel settore e impegnati in vario modo a promuovere il dibattito in materia, ritiene che questa avrebbe dovuto essere un’occasione in cui avviare un processo di riflessione partecipata per coinvolgere in maniera più ampia possibile il Quartiere, soprattutto in un periodo in cui i temi dominanti della pianificazione urbana e del dibattito politico sono la rigenerazione e la partecipazione dei cittadini alle scelte riguardanti i beni comuni. In un quartiere “sensibile” come “La Fiorita”, al posto di nuovi alloggi sociali – la cui realizzazione andava valutata in altre zone - si poteva ipotizzare di sviluppare maggiormente i servizi, mettendo a disposizione spazi “aperti” di quartiere per l’aggregazione e le necessità dei residenti e delle associazioni culturali. Si verrebbe a creare un nucleo dove le persone possono incontrarsi, mettersi in relazione e sostenersi a vicenda: azioni che in momenti di pressione economica si evidenziano come il metodo migliore e più sostenibile per prevenire l’aggravarsi di tensioni sociali e favorire il reale benessere sociale.

Come già previsto dal progetto originario dell’arch. G. Gandolfi, l’ex centro sociale, assieme ai due edifici posti di fronte e destinati originariamente a negozi, avrebbe potuto diventare il polo della socialità di zona e in grado di attirare persone ed interessi da un’area più ampia. Ricordiamo inoltre che in un precedente progetto del 2004 era prevista la realizzazione di una struttura polifunzionale per anziani e disabili, con costo pari a un terzo della cifra prevista attualmente (si allega foto sul progetto del 2004).

Queste riflessioni alimentano forti dubbi non solo sulla sostenibilità sociale ma anche urbanistica dell’intervento: l’area, infatti, è carente di posti auto pubblici e privati (tutti gli edifici, realizzati negli anni ’50, sono privi di autorimessa!), a fronte delle almeno 8 autorimesse private che sarebbero necessarie coi nuovi alloggi, degli 8 posti auto che andrebbero ricavati dal cortile e quindi andrebbero a diminuire ulteriormente lo spazio verde e dei 6 posti auto pubblici di difficile reperimento (si allega foto degli anni'50 dei fabbricati).

Sono quindi di notevole interesse e stimolo le proposte emerse nell’ultima riunione. Alcuni consiglieri dell’Ordine degli Architetti hanno proposto il metodo del concorso pubblico per la progettazione dell’edificio residenziale, a maggiore garanzia della qualità dell’edificio, senza aumento della spesa prevista, quindi allo stesso costo maggiore qualità e coinvolgimento del territorio. Inoltre, l’Associazione “Rifiorita” ha suggerito la creazione di una piazza pedonale protetta, la Piazza del Quartiere, al posto dell’attuale via Parini. Questa volontà si configura come un concreto esempio di partecipazione “dal basso” di cittadini attivi ed è sintomatica dell’esigenza dei residenti di spazi pubblici attrezzati e vivibili. Il valore aggiunto al processo di rigenerazione lo dovrebbe dare, come è stato peraltro proposto, dallo sviluppo del processo partecipato che includa tutti gli interessati (i cittadini, i bambini delle scuole, le associazioni, i commercianti, i tecnici comunali e di ACER) e porti ad un documento progettuale per la sistemazione delle aree pubbliche e le linee guida da includere nel bando di progettazione delle residenze ERS. In particolare sarà importante il coinvolgimento dei bambini delle scuole del quartiere nella definizione degli spazi e dei giochi, dal momento che è già attivo un progetto che li coinvolge su questi temi. La Regione Emilia –Romagna stessa, con la promulgazione della L.R. 10/2003 sui processi partecipati, intende promuovere il diritto alla partecipazione attiva dei cittadini, sulla quale l’Amministrazione di Cesena sembra avere qualche reticenza.

Il Movimento Cesena SìAmo Noi sostiene la necessità di sviluppare e ampliare questi esempi di partecipazione attiva dal basso, che costituiscono il nucleo imprescindibile di ogni profonda rigenerazione.

Vittorio Valletta, candidato a Sindaco di Cesena del Movimento Cesena SìAmo Noi

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