Abbiamo pienamente condiviso la decisione di Sinistra Ecologia e Libertà di astenersi, in Consiglio Regionale, sulla legge che istituisce l’Asl unica per la Romagna. Senza determinare precisi «fondamenti del processo di unificazione», come ha dichiarato il capogruppo Naldi, questa decisione si risolve nella creazione di un contenitore privo di contenuti, correndo il rischio di cadere in un discorso vuoto e generico tra “il grande è razionale” e “il piccolo è bello”. A noi non piace che tutto il dibattito, qui in Romagna, si stia attorcigliando intorno alla figura del Direttore generale. Una discussione culturalmente povera e politicamente sbagliata: dà per implicita, infatti, una centralizzazione manageriale che sarebbe un male, perché allontanerebbe ancora di più la gestione della salute dai cittadini. L’Asl unica può essere un’occasione per programmare a livello romagnolo i servizi ad alta specializzazione, garantendo invece alle realtà territoriali quelli che devono restare diffusi e vicini, a diretta disposizione di tutti, come oggi – l’abbiamo denunciato più volte – non sempre accade. Meno burocrazia e più competenza. E più forza alla politica e alla discussione pubblica, nella definizione degli obiettivi e delle priorità che riguardano la salute.

Sinistra Ecologia e Libertà, Federazione di Cesena