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Economia

"Cesena e la sua sanità: un manifesto per un percorso in eccellenza"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

Partiamo dalle FONDAMENTA per ridare un senso ai progetti futuri in merito alla sanità: la centralità del malato e la dignità del paziente. Per farlo dobbiamo comprendere che prima di tutto stiamo parliamo di persone e che abbiamo la responsabilità di considerare tutti gli aspetti in cui il paziente affronta un percorso di cura e assistenza, in un momento difficile e delicato della sua vita quale è quello della malattia. Il nostro dovere è quello di tenere sempre presenti gli aspetti fisici, psichici, morali e ultimo ma non ultimo, l'aspetto sociale e culturale di ogni singolo paziente. 

Porre al centro della gestione sanitaria il paziente nella sua fragilità è fondamentale per dare l'input al cambiamento e per garantire qualità ed equità. Questo doveva essere l'indirizzo e il principio cardine da cui partire per realizzare una Area Vasta della Romagna efficace ed efficiente. 

Questo è l'indirizzo che noi avremmo voluto dare alla Sanità della nostra città e della Romagna. Tale indirizzo era oltretutto chiaramente contenuto nell'Atto Unico Aziendale, che avevamo condiviso, ma dobbiamo purtroppo constatare in buona parte disatteso. Noi non sottovalutiamo e non perdiamo di vista le difficoltà Nazionali in merito alla sostenibilità di un Servizio Sanitario pubblico ad acceso universale e in eccellenza, anzi. Ed è proprio questo senso di responsabilità ad averci spinto fin da subito a valutare positivamente l'indirizzo progettuale, riservandoci chiaramente la possibilità di esprimere il nostro punto di vista, anche critico, sulle scelte prese. Scelte che negli ultimi periodi, soprattutto con il riordino ospedaliero da poco votato dai sindaci romagnoli, sono state alquanto riduttive rispetto a ciò che era dichiarato come indirizzo del progetto. 

SEDE UNICA. Riteniamo sia utile partire da alcuni dati di fatto: il primo aspetto da cui partire era il cambio di marcia con un forte taglio sulla gestione e sulle cariche dirigenziali e amministrative per una riduzione dei costi soprattutto di gestione delle sedi e della logistica,liberando risorse per investire in servizi alle persone, per le attrezzature e per la qualificazione delle strutture.
Stranamente il primo passo subito dopo la costituzione dell'Azienda USL della Romagna è stato quello di mantenere attive tutte e 4 le sedi aziendali (Cesena - Forlì - Ravenna - Rimini), attive non solo come strutture assistenziali ma anche come sedi dirigenziali e amministrative. A ciò è stato aggiunto un ulteriore numero di dirigenti e di amministratori con il compito di unificare e uniformare la gestione delle quattro aziende, cosa quanto mai difficile proprio per una semplice e palese constatazione: c'è una forte diversità nelle esigenze della popolazione, in un territorio che va dalla montagna alla riviera. 

In tutto ciò, cosa c'è di rivoluzionario?  Noi ribadiamo la necessità di creare una "sede unica" e avevamo indicato Cesena, dove trovano già la loro collocazione il Laboratorio Unico e il Magazzino Unico Farmaceutico ed  Economale dell' Ausl della Romagna, per creare un polo efficace ed efficiente più snello in modo da permettere di risparmiare soprattutto in costi organizzativi. Ma senza perdere assolutamente di vista le peculiarità delle attuali quattro sede (e di un ambito territoriale vasto). Realizzare quindi una rete efficace ed efficiente che permetta ai quattro poli romagnoli (Cesena - Forlì - Ravenna - Rimini) di lavorare in sinergia e stretta collaborazione e non in competizione, cercando di portarsi via i servizi le une alle altre (vedi la Ginecologia: le donne del cesenate non hanno più la possibilità di essere curate a Cesena dai medici che le seguono e le controllano periodicamente, ma devono rivolgersi a Rimini). 

PROFESSIONALITÀ, PRECARIETA' E AGGIORNAMENTI. Altro punto dolente è l'assenza di un progetto ampio d'investimenti sulle professionalità e sui costanti aggiornamenti professionali. Un servizio come quello sanitario e sociale di un territori variegato e i


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