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Cronaca

Una mattanza datata 1377: "Costò la vita ad almeno 4mila cesenati, è ora di riportare in vita la memoria"

"Il massacro dei Bretoni, una delle più grandi stragi di civili della storia medievale, 645 anni fa costò la vita ad almeno 4000 nostri concittadini"

La "piazzetta cesenati del 1377" posta di fronte all'ingresso dell'anagrafe del palazzo comunale ricorda un evento drammatico che colpì Cesena nel 1377, forse un po' troppo 'dimenticato'. Truppe papali bretoni si trovavano in città al comando del cardinale Roberto da Ginevra per sedare le rivolte antipapali della zona, e si resero protagoniste di una vera e propria mattanza senza precedenti.

Si narra che nel 1377, mentre svolgeva le funzioni di legato pontificio nell'Italia del nord, il cardinale comandò personalmente le truppe mercenarie di Giovanni Acuto per reprimere la rivolta di Cesena, che per la seconda volta rifiutava di assoggettarsi allo Stato Pontificio. Durante quella campagna autorizzò spietatamente, come rappresaglia per l'uccisione di alcuni soldati bretoni al suo comando, lo sterminio di 4000 civili locali.

Un evento storico drammatico per la città a cui non viene data la giusta rilevanza, come sottolinea un post su Facebook del sindaco Enzo Lattuca. "Il massacro dei Bretoni, una delle più grandi stragi di civili della storia medievale, 645 anni fa costò la vita ad almeno 4000 nostri concittadini. A loro è intitolata la Piazzetta Cesenati del 1377. Credo però che sia il momento di riportare davvero in vita la memoria di quei fatti, anche valorizzando l’importante lavoro di scrittori e studiosi di storia locale", scrive il sindaco.

Nel post del sindaco viene ripercorso il drammatico evento: "La notte fra il 3 e il 4 febbraio del 1377, mentre i cittadini di Cesena dormono nelle loro case, nella Murata si apre una breccia e la Murata comincia a vomitare migliaia di assassini. E gli assassini corrono per le strade buie della città, sfondano le porte, entrano nelle case. Inizia la mattanza. Le urla delle vittime svegliano i dormienti. Poco a poco le persone cominciano a capire cosa sta succedendo. Alcuni si danno alla fuga. Ma sono inseguiti, catturati e uccisi in mezzo alle strade. I più, terrorizzati, si dirigono verso le porte della città. Ma ad ogni porta ci sono mercenari in agguato che non aspettano altro. Allora alcuni tentano di salvarsi scavalcando le mura. Ed è così che muoiono in molti; precipitando dall’alto delle mura o affogando nell’acqua gelida dei fossati che circondavano la città".

"Dice un cronista senese che fu la più violenta mattanza dai tempi della Guerra di Troia. Dice un altro cronista che i Bretoni macellavano i cesenati come pecore. Poi resteranno lì, i Bretoni. A bivaccare. A prendere tutto quello che possono prendere e distruggere tutto quello che non possono portare via. È estate quando se ne vanno. La luce avvampa sopra una città fantasma. Per qualche tempo non ci sarà nessuno a Cesena. Le sue strade saranno tutte vuote. Le sue case saranno tutte vuote. Per i viandanti inconsapevoli, Cesena sarà il più agghiacciante, misterioso dei luoghi nello splendore d’agosto". Tratto da “I misteri di Cesena” di Roberto Mercadini.

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