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Un aiuto per i senza tetto, scatta il Piano freddo intercomunale: "Un salvavita pensato per i più fragili"

Gli strumenti del cosiddetto “piano freddo”, attivo fino al 31 marzo 2024, consistono principalmente nella messa a disposizione per gli utenti di strutture dove poter trascorrere le notti più fredde

Con l’arrivo della stagione invernale e delle temperature decisamente più rigide, l’Amministrazione comunale di Cesena insieme ai Servizi Sociali dell’Unione dei Comuni Valle Savio, e in collaborazione con l’Azienda pubblica di servizi alla persona del distretto Cesena/Valle Savio, la Cooperativa “Il Cigno”, Arciragazzi, Caritas diocesana e all’Opera don Dino, hanno predisposto il nuovo piano freddo, vero e proprio dispositivo salvavita realizzato da una rete di assistenza a sostegno delle persone senza dimora che vivono in città o che gravitano sul territorio.

Gli strumenti del cosiddetto “piano freddo”, attivo fino al 31 marzo 2024, consistono principalmente nella messa a disposizione per gli utenti di strutture dove poter trascorrere le notti più fredde. Tra i primi ad essere aperti c’è il dormitorio comunale che conta 22 posti letto, a cui si sommano ulteriori tre disponibilità per casi di emergenza. Ben 16 posti sono a disposizione nella struttura di via Macrelli; ulteriori 12 invece sono fruibili nel dormitorio del Vescovado. In vista dell’avvio dei lavori di riqualificazione e restauro di palazzo Roverella, l’Amministrazione comunale e Asp, d’intesa con la Diocesi di Cesena-Sarsina, hanno provveduto al trasferimento temporaneo del Centro comunale di Accoglienza notturna allestito al secondo piano dell’immobile di via Aldini presso la foresteria della Chiesa dei Servi, in piazzetta Don Giovanni Ravaglia, fruibile dalle ore 20:00 alle ore 8:00, tutti i giorni. Il centro diurno “Roverstella” invece è aperto tutti i giorni dalle ore 15:30 alle ore 19:30 nella nuova sede di corso Ubaldo Comandini, 7 (ex Sala Monty Banks).

“È per noi fondamentale - commenta l’assessora ai Servizi per la Persona e la Famiglia Carmelina Labruzzo - creare tutte le condizioni per assicurare l’accoglienza notturna in un luogo protetto alle persone senza dimora garantendo ogni servizio di prossimità a chi vive una condizione di forte marginalità. Si tratta di un lavoro svolto dal Comune, dalla Diocesi e dalle altre realtà del Terzo settore, nel corso di tutto l’anno, che diventa particolarmente impegnativo in vista della stagione invernale e in corrispondenza dell’arrivo della calde temperature, in estate. Sono questi i due momenti dell’anno in cui queste persone, donne e uomini di diverse età e provenienze, rischiano di sentirsi realmente abbandonate. I servizi già attivi si somma un’importante novità: gli utenti senza dimora che hanno all’attivo un’occupazione professionale e che dunque possono contare su una piccola rendita mensile, alloggeranno in una struttura ricettiva del territorio pagando in parte la retta dovuta all’host. Una soluzione a cui tengo particolarmente perché rappresenta una fase importante del percorso verso l’autonomia intrapreso da alcuni utenti dei nostri Servizi”.

Nel corso dei mesi più freddi dell’anno, i Servizi Sociali, insieme agli operatori del Servizio di Strada e dell’Accoglienza notturna, si incontrano ogni quindici giorni per valutare la situazione, esaminare ogni singola situazione e intervenire tempestivamente laddove è necessario, soprattutto a seguito della pubblicazione di allerte meteo o di importanti nevicate. In più, oltre ai posti letto, sono previsti diversi altri servizi messi a disposizione dalla rete coordinata da Asp, come la distribuzione di coperte, sacchi a pelo, bevande calde e generi di conforto a cui si aggiunge la somministrazione di pasti.

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