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Cronaca

Falsi bollettini inviati alle imprese, la Camera di commercio: "Attenzione alle truffe telefoniche"

Appello del segretario generale della Camera di commercio della Romagna: "Si tratta di phishing vocale una forma di truffa via telefono per accedere alle coordinate bancarie"

“In quest’ultimo mese abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte di imprenditrici e imprenditori che denunciano di avere ricevuto telefonate da persone che si sono falsamente qualificate come addette o come incaricate della Camera di commercio per carpire informazioni e dati sensibili – segnala Roberto Albonetti, segretario generale della Camera di commercio della Romagna –. Si tratta di vishing o phishing vocale, che è una forma di truffa, sempre più diffusa, che utilizza il telefono come strumento per appropriarsi di dati personali - specie di natura bancaria o legati alle carte di credito – per poi sottrarre denaro. In particolare, questi truffatori chiedono informazioni bancarie per fare un fantomatico rimborso per diritti pagati in eccedenza o non dovuti"

"Ancora una volta lancio un appello a imprenditrici e imprenditori e li invito a prestare la massima prudenza e attenzione nel rispondere a telefonate che chiedono dati della propria impresa o coordinate bancarie e nel pagamento di bollettini - prosegue Albonetti -, che a una lettura superficiale possono sembrare provenire dalla Camera di commercio. Spesso queste persone, per essere più credibili e carpire la fiducia degli imprenditori, estraggono alcune informazioni, come indirizzo, attività, nomi degli amministratori dal Registro delle Imprese, che per legge è pubblico".

"Come più volte segnalato – continua il segretario generale -, il pagamento del diritto annuale può essere fatto solo con modello F24 e gli altri pagamenti alla Camera di commercio, come verso tutta la pubblica amministrazione, possono essere eseguiti solo attraverso il sistema PagoPA. Inoltre, la Camera di commercio non chiede alle imprese dati di cui è già in possesso e, nel caso debba provvedere a rimborsi, chiede i dati necessari per l’accreditamento esclusivamente per iscritto, di norma via pec. Le comunicazioni, inoltre, contengono tutte le informazioni di contatto dell’ufficio camerale che sta inviando la richiesta".

Importante è anche la segnalazione del Ministero delle imprese e del Made in Italy su richieste fraudolente di pagamento con falsi attestati di registrazione di marchio d’impresa. Nello specifico, le imprese ricevono comunicazione di avvenuta registrazione di domande di marchio dall’indirizzo uibm-posta@minister.com, accompagnate da un attestato contraffatto e con la richiesta di pagamento a un Iban falso e, nei casi esaminati, risultato corrispondere a conto polacco. Queste comunicazioni non provengono né dal ministero né dall’Ufficio italiano brevetti e marchi (Uibm), l’unico ufficio pubblico italiano deputato alla registrazione di marchio d’impresa. Il ministero ha già presentato denuncia all’Autorità giudiziaria a tutela propria e delle persone coinvolte. Per approfondire: https://uibm.mise.gov.it/index.php/it/attenzione-ai-falsi-attestati-di-registrazione-di-marchio-d-impresa-e-contestuale-richiesta-fraudolenta-di-pagamento

"Ringrazio tutte le imprese che segnalano questi tentativi di truffa – conclude Albonetti – e invito tutti, in caso di dubbi, prima di pagare o comunicare i dati, a contattare l'Ufficio relazioni con il pubblico della Camera della Romagna (email: urp@romagna.camcom.it – tel. 0543 713422) o la propria associazione di categoria o il professionista di fiducia, per verificare se la richiesta è un adempimento obbligatorio, un’offerta commerciale o un tentativo di truffa”.

Sul sito www.romagna.camcom.it è possibile consultare la sezione dedicata a “pratiche commerciali scorrette - Informazioni utili”, che contiene informazioni utili e avvisi di allerta. Nel caso di bollettini è buona prassi verificare l’identità del mittente e l’esistenza del registro o dell’elenco, con ricerca su internet anche di eventuali precedenti segnalazioni. A seguito di segnalazioni, infatti, Agcom, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, sanziona queste comunicazioni, in quanto ritenute pratiche commerciali scorrette. Per maggiori informazioni e segnalazioni consultare il sito di AGICOM: https://www.agcm.it/competenze/tutela-del-consumatore/come-segnalare.

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