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Cronaca

Sciopero, Cgil e Uil a Cesena per la manifestazione che coinvolge tutta la Romagna: corteo verso Piazza del Popolo

Concentramento in piazza Sanguinetti dalle 9,30. Il corteo si muoverà poi verso piazza del Popolo dove interverranno Massimo Bussandri, segretario generale della Cgil Emilia Romagna, e Emanuele Ronzoni, segretario organizzativo nazionale della Uil

Dopo la prima riuscita giornata di sciopero di venerdì scorso che ha coinvolto lavoratori pubblici e privati che assicurano servizi pubblici, Cgil e Uil si preparano al secondo appuntamento che sarà il prossimo 24 novembre e riguarderà tutti gli addetti del mondo del lavoro privato.

La protesta coinvolgerà in questo caso tutte le regioni del nord, tra cui l’Emilia Romagna, e proseguirà il 27 novembre con lo sciopero della Sardegna, per concludersi l’1 dicembre con lo sciopero delle regioni del sud.

L’astensione del lavoro sarà di otto ore, o per l’intero turno di lavoro, e venerdì 24 novembre si svolgerà una manifestazione che coinvolge tutti i territori della Romagna. L’appuntamento è a Cesena, con concentramento in piazza Sanguinetti dalle 9,30. Il corteo si muoverà poi verso piazza del Popolo dove, oltre ai delegati, interverranno Massimo Bussandri, segretario generale della Cgil Emilia Romagna, e Emanuele Ronzoni, segretario organizzativo nazionale della Uil.

Cgil e Uil scioperano a sostegno di un’altra politica economica, sociale e contrattuale, che non solo è possibile, ma necessaria e urgente. Occorre alzare i salari, estendere i diritti, contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento di lavoratori, pensionati e non offre futuro ai giovani.

“La protesta cresce in tutti i territori, dopo l’importantissima adesione allo sciopero di venerdì scorso registrata nella nostra provincia, stiamo ricevendo numerose prenotazioni per partecipare alla manifestazione di Cesena – dichiarano i segretari generali territoriali di Cgil e Uil, Marinella Melandri e Carlo Sama – segno che le condizioni di vita materiali delle persone non trovano risposta né nei provvedimenti del governo, né nell’ambito delle vertenze aperte per i rinnovi contrattuali, per la sicurezza sul lavoro, per la riduzione della precarietà e contro lo sfruttamento lavorativo ed i tagli alle pensioni. Nonostante una propaganda che vuole nascondere l’inadeguatezza delle misure, le persone decidono di scioperare sacrificando la retribuzione di una giornata per ottenere miglioramenti concreti per tutte e tutti.”

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