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Cronaca

Rifiuti, ingiunzioni di Hera. "Richieste infondate e code interminabili"

A complicare il tutto c'è poi il fatto che a fare gli accertamenti è Hera, mentre a dover dare le soddisfare alle richieste di informazione dei “multati” è il Comune

Il caso delle ingiunzioni di pagamento che stanno arrivano a imprese e cittadini da parte di Hera diventa un caso politico. Il capogruppo del centro-destra in Consiglio Comunale Gilberto Zoffoli ha presentato un'interrogazione in Consiglio, dopo la denuncia del caso da parte della Confcommercio. La motivazione degli accertamenti fa riferimento ad un ricalcolo delle superfici di abitazioni e attività produttive dichiarate ai fini della ex tariffa igiene ambientale.

A complicare il tutto c'è poi il fatto che a fare gli accertamenti è Hera, mentre a dover dare le soddisfare alle richieste di informazione dei “multati” è il Comune, che da appena due settimane ha assunto in proprio il servizio di riscossione della Tari, che ha sostituito la Tia e che cambia di nuovo nome da quest'anno. Una giungla selvaggia di sigle, enti, burocratese nell'ingiunzione di pagamento e appena 30 giorni per capirci qualcosa da parte dei cittadini che si sono trovati richieste anche di diverse centinaia di euro.

Dice Zoffoli nell'interrogazione: “I destinatari di questa comunicazione sono tenuti a pagare l’importo riportato, al netto delle sanzioni previste, entro 30 giorno dal ricevimento della raccomandata stessa. La totalità dei cittadini, a cui è arrivata questa comunicazione, è costretta nei 30 giorni a presentarsi presso l’ufficio aggiornamento T.I.A., che HERA ha istituito presso gli uffici comunali, al fine di chiedere chiarimenti in merito, di dover produrre documentazione a conferma della propria posizione e di firmare una dichiarazione di “autotutela” così da chiedere che la verifica e controllo eseguita sul suo immobile sia meglio analizzata e non debba incorrere in sanzioni”.

“Essendo la verifica una mera sovrapposizione di banche dati, prive di ogni controllo a valle, la maggioranza delle richiesta avanzate con raccomandate da HERA sono infondate”, sostiene il capogruppo di "Libera Cesena". Che domanda: “A chi andranno questi presunti importi che HERA intende riscuotere? Quante sono le comunicazioni inviate da HERA? Fino a che anno le verifiche e i controlli vengono svolte da HERA? I costi di queste verifiche a chi saranno imputati? Si ha una stima, allo stato attuale, di quanti cittadini si siano rivolti all’ufficio aggiornamento T.I.A. e quante di queste verifiche corrispondono al vero?”. Zoffoli rileva che “L'apertura dell’Ufficio aggiornamento T.I.A. solo il mercoledì mattina e giovedì pomeriggio sta causando enormi file con forti disagi per i cittadini”.

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