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Profughi, protesta il comitato di Borello: "Nostro aderente cacciato dall'incontro col sindaco"

“Noi non costruiamo muri, anzi li vogliamo abbattere, non con il piccone, ma con il dialogo e il confronto”, queste le parole di Ombretta Farneti portavoce di “Futuro Borello”

“Noi non costruiamo muri, anzi li vogliamo abbattere, non con il piccone, ma con il dialogo e il confronto”, queste le parole di Ombretta Farneti portavoce di “Futuro Borello”, il comitato che si oppone all'insediamento di profughi nella nuova struttura sociale che è stata allestita nell'ex mobilificio in via Linaro, a riguardo di una venuta del primo cittadino nella frazione  “Lunedì sera il sindaco di Cesena Paolo Lucchi – continua la Farneti - con la sua delegazione era a Borello per parlare nella sede del quartiere sul Piano di Mandato, ma ovviamente, come poi è stato detto in un comunicato, si è parlato molto dell'inserimento nelle prossime settimane dei profughi. Ebbene l'argomento è stato trattato fra loro e noi del comitato che rappresentiamo cinquecento firme più millecinquecento contatti sui social neanche avvisati del loro arrivo, anzi addirittura non graditi”.

“E adesso ditemi, chi costruisce  muri? Il sindaco che non parla con noi perchè in maniera sprezzante ci definisce 'razzisti', oppure noi che in maniera civile e democratica cerchiamo un confronto e il modo di uscire da un impasse che non fa bene a nessuno?”. Quella sera del 30  gennaio il  “Futuro Borello” stava facendo una riunione in una palestra a circa cento metri dalla sede del quartiere e, visto il sindaco e gli amministratori che l'accompagnavano, alcuni membri del comitato hanno chiesto il motivo della sua presenza al vice presidente del quartiere, pure lui iscritto al sodalizio, che candidamente ha detto di non sapere nulla.

Successivamente un altro rappresentante di Futuro Borello è entrato in sede per sapere lo stato dei lavori per la strada di Casalbono, dove risiede, che è stata interessata da uno smottamento. Subito sarebbe stato allontanato dicendo che non poteva partecipare. “Ecco così stanno le cose – continua Ombretta Farneti – una netta chiusura nei nostri confronti, ma anche verso coloro che partecipano a titolo personale. Eppure di cose ce ne sarebbero molte da dire a un sindaco che viene solo per imporre, non certo per ascoltare”.  “E le cose da ascoltare sono tante e alcune addirittura fuorviate come alcune frasi ingiuriose verso la Boldrini scritte sui muri vicino al centro per immigrati che alcuni hanno attribuito a noi, in realtà, e questo l'ha detto un volontario della Misericordia ad un giornalista del Tg3, è da molto tempo che ci sono, comunque da ben da prima che fosse iniziata questa diatriba. Potremmo anche parla della Misericordia dove in un breve lasso di tempo si è dimesso il vice governatore, alcuni soci  fondatori, venticinque volontari e  l'associazione è stata costretta ad assumere a paga completa sei operatori.”

“Ovviamente – sostiene la portavoce – anche nell'associazione della Misericordia c'è qualcosa che non va, non voglio dire che riguarda i profughi e il loro ingresso a Borello, certo però che tutto ciò è sintomo di malessere che non fa certo bene al vivere comune specie nelle nostre zone da sempre tranquille e dove, lo voglio ripetere, l'integrazione è sempre andata avanti, ma ora ha raggiunto il limite”. “Dopo  Salvini – continua Ombretta – abbiamo ricevuto la proposta di venire in paese da parte di molte forze politiche, ma abbiamo lasciato cadere proprio perchè non vogliamo caratterizzarci politicamente, crediamo che la buona politica sia quella di cercare di unire e non dividere. Al sindaco ribadiamo di stare tranquillo, i 'razzisti' non faranno mai nulla contro la legge, chiedono solo di essere ascoltati perchè a Borello non è più procrastinabile un centro di aggregazioni per adulti, anziani, ragazzi che non hanno nient'altro e questo sarebbe da fare in via Linaro”.
 

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