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Cronaca

Meteo, torna l'alta pressione africana: sarà una settimana a rischio nebbia

Quella appena iniziata sarà una settimana stabile, ma si assisterà al ritorno di foschie dense e banchi di nebbia. Spiega Randi: "Nei prossimi giorni avremo una parentesi anticiclonica

A pochi giorni dal brindisi del nuovo anno si respira un'atmosfera più primaverile che invernale. Il freddo, quello vero, è una chimera, come aveva annunciato già in passato Pierluigi Randi, meteorologo-previsore di MeteoCenter.it/Meteoromagna.com, in una precedente intervista a RomagnaOggi.it. E l'inverno continuerà ad esser latitante: sta infatti iniziando una fase di stabilità per l'avanzata di un anticiclone di matrice sub-tropicale.

Quella appena iniziata sarà una settimana stabile, ma si assisterà al ritorno di foschie dense e banchi di nebbia. Spiega Randi: "Nei prossimi giorni avremo una parentesi anticiclonica, che porterà anche temperature ancora assai miti, specie sui rilievi. In pianura e fascia costiera si assisterà a inversioni termiche, manifestazione tipica dei periodi invernali caratterizzati da alte pressioni, che, specialmente di notte, provvederanno a contenere le anomalie positive. Anche in queste zone ci saranno comunque temperature non proprio da pieno inverno".

Randi, inverno ancora latitante, come ci aveva anticipato abbondantemente alcuni mesi fa. Profumo di primavera nella nostra Romagna, mentre parallelamente più o meno alle stesse latitudini negli Stati Uniti c'è un'intensa ondata di gelo. Cosa sta succedendo?
"La spiegazione di ciò risiede nell'attuale assetto del vortice polare, ovvero la figura barica dominante del periodo invernale che distribuisce la irruzioni di aria fredda verso latitudini più meridionali. Attualmente è disposto con asse particolarmente approfondito in direzione del nord America e del continente asiatico laddove non mancano severe invasioni di aria artica (specie sugli Stati Uniti), mentre sul settore europeo è confinato più a nord, favorendo un intenso afflusso di correnti atlantiche umide ma molto miti, le quali da almeno una ventina di giorni penetrano senza difficoltà su tutto il continente europeo.

Infatti per ora l'inverno è assente non sono in Italia ma su quasi tutta l'Europa con temperature assai miti per il periodo. Inoltre la successione di perturbazioni atlantiche porta all'intermittente attivazione di correnti meridionali che precedono i fronti, determinando campo termico ancora più mite. Fino a quando l'assetto del vortice polare non si modificherà non avremo sostanziali variazioni, con temporanee fasi anticicloniche tra una perturbazione e l'altra e con temperature sempre al di sopra della norma del periodo".

In questi primi giorni del 2014 sono stati battuti dei record per quanto concerne le temperature?
"Nonostante il verificarsi di temperature massime, che specie il 4 gennaio hanno superato i 16°C su vaste zone del comparto forlivese-cesenate-riminese (fino a 18°C su riminese), non si sono battuti i record storici di temperatura massima, anche se non ci siamo andati poi molto lontano: i record di temperatura massima assoluta per il mese di gennaio, dal 1950, sono i 20.2°C del 19/01/2000 a Faenza; 19.1°C del 19/01/2007 a Forlì; 21.0°C del 19/01/2000 a Cesena; ed i 20.0°C del 28/01/1979 a Rimini Lido. Pertanto non sono stati ritoccati solo per poco. Inoltre  valori massimi di 17/18°C rappresentano una anomalia termica positiva di 10/11°C rispetto alla media della prima decade di gennaio sul periodo 1971-2000, e sarebbero più consoni alla seconda decade di aprile o se vogliamo alla terza decade di ottobre; quindi valori spiccatamente primaverili o se vogliamo autunnali".

Nel brevissimo termine cosa possiamo aspettarci?
"Nei prossimi giorni avremo una pausa nell'andirivieni di perturbazioni atlantiche con una parentesi anticiclonica che porterà tempo più stabile e con temperature ancora assai miti, specie sui rilievi, mentre le zone di pianura e costiere potranno contare sugli effetti delle inversioni termiche (manifestazione tipica dei periodi invernali caratterizzati da alte pressioni) che, specialmente di notte, provvederanno a contenere le anomalie positive; ma anche in queste zone ci saranno comunque temperature non proprio da pieno inverno. Potranno nel contempo tornare le nebbie, in particolare nelle ore più fredde e nelle zone di pianura. Piogge praticamente assenti fino a venerdì, poi una debole perturbazione atlantica potrebbe riportare nubi e qualche isolata pioggia in prospettiva week-end".

In una recente intervista aveva parlato di una possibile ondata di freddo nella terza decade del mese. Il modello europeo comincia ad intravedere una retrogressione gelida direttamente dalla Russia. Possiamo battezzarla come "fantameteo" o effettivamente c'è il rischio di un roboante cambio di circolazione?
"Al momento attuale la possibilità di una tale evoluzione è ancora relativamente bassa, poichè il prestigioso modello europeo l'annovera solo nella corsa operazionale, mentre la visione d'ensemble (d'insieme, ovvero più corse effettuate dal modello stesso per valutarne la stabilità) è ancora alquanto prudente in tal senso. L'unica ipotesi che può essere avanzata con ragionevole fondatezza è che a partire dalla prossima settimana le impetuose correnti occidentali, che hanno finora dominato la prima parte della stagione, dovrebbero subire un certo rallentamento favorendo ondulazioni un poco più pronunciate a carico della corrente a getto d'alta quota, le quali potrebbero introdurre fasi un poco più fredde sulla regione europea. Certamente l'eventualità di una irruzione fredda vera e propria (che sarebbe la prima dell'inverno 2013-2014) non è da scartare a priori, ma serviranno conferme nei prossimi giorni, anche da parte dei restanti modelli globali".
 
Lei non ha la "sfera di cristallo". Ma non crede che l'inverno stia scaldando i muscoli, per dirla in termine calcistico, per sferrare un attacco in grande stile?
"Purtroppo alla sfera di cristallo non ci si arriverà mai (per fortuna, altrimenti si perderebbe il "gusto" di fare previsioni). Certamente ci sono ancora segnali contraddittori in ottica lungo termine che rendono particolarmente ostico formulare una tendenza anche di massima. Del resto non sono mancati inverni assolutamente anonimi (come ad esempio quello 2000-2001 o 2006-2007) durante i quali la stagione non è mai decollata, e visto che gli ultimi 4 sono stati caratterizzati da leggere anomalie termiche negative e con ritorno della neve in grande stile (2009-2010; 2010-2011 su riminese e 2011-2012 col famoso febbraio), per la legge dei grandi numeri un inverno sottotono, qualora si verificasse, non dovrebbe stupire. Tuttavia qualche segnale per quantomeno un rientro nella normalità stagionale nelle settimane a venire c'è, ed in tal senso sarà decisiva l'evoluzione della prossima settimana".

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