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Cronaca

Oncologia, si celebrano i volontari dello Ior con la convention a Cesena Fiera: già 420 iscritti

420 le persone già iscritte: in programma anche l’intervento del prof. Giuseppe Ippolito, Direttore Generale della Ricerca e dell’Innovazione in Sanità del Ministero della Salute

Già 420 persone prenotate: sarà praticamente esaurita in ogni ordine di posto la sala della Fiera di Cesena in occasione della “Convention dei Volontari IOR”, appuntamento giunto alla trentaseiesima edizione nato per celebrare l’attività di quelle 750 e oltre persone che dedicano, a vario titolo, tempo a sostegno di chi lotta contro il cancro in maniera assolutamente altruistica e gratuita. L’evento, originariamente in programma sabato 27 maggio ma poi rimandato a causa dell’alluvione che ha messo in ginocchio il nostro territorio, è previsto per sabato 7 ottobre a partire dalle 8:30 di mattina: la scaletta degli interventi, rispetto ai piani originari, è rimasta sostanzialmente invariata, e rappresenterà come da tradizione l’occasione per fare il punto della situazione non solo dell’attività dello IOR, ma anche per verificare lo stato dell’arte dell’oncologia sia con un occhio all’area romagnola sia con un respiro un po’ più ampio. In questo senso si preannuncia di grande interesse l’intervento del prof. Giuseppe Ippolito, Direttore Generale della Ricerca e dell’Innovazione in Sanità del Ministero della Salute, che si focalizzerà sull’importanza delle sperimentazioni no-profit per donare nuove prospettive di cura anche a quei pazienti affetti da tumori rari. Quest’ultimo argomento sarà il focus anche dell’intervista a due giovani professioniste che lavorano in Romagna: la dott.ssa Valentina Fausti dell’IRST “Dino Amadori” IRCCS di Meldola e la dott.ssa Simona Scodes, appena rientrata presso l’Ospedale “Santa Maria delle Croci” di Ravenna dopo un’esperienza presso l’Istituto Nazionale Tumori di Milano sostenuta grazie ad una borsa di studio IOR. Entrambe focalizzeranno il proprio intervento sulle difficoltà e le prospettive di cura dei sarcomi.

 Al dott. Fabio Falcini, Direttore del Dipartimento Oncoematologico dell’AUSL Romagna nonché Responsabile del Registro Tumori, sarà affidato il compito di fotografare la situazione dei tumori nelle tre province della Romagna; mentre il prof. Marco Maltoni, Coordinatore della Rete delle Cure Palliative del nostro territorio, chiuderà i lavori con un focus su quei trattamenti che vengono somministrati ai pazienti che affrontano le fasi terminali della malattia, per rendere la vita degna di essere vissuta sino all’ultimo giorno. Grande spazio verrà dato anche ad un tema più che mai attuale, soprattutto nell’epoca della cosiddetta “infodemia” seguita all’emergenza Covid-19: la comunicazione in ambito sanitario. Oltre all’intervento della dott.ssa Alessandra Ferretti, della Direzione Generale della Cura della Persona, Salute e Welfare della Regione Emilia-Romagna, verrà presentato un piccolo documentario realizzato dallo IOR in collaborazione con Sunset Studio dal titolo “Tumori e Fake News: abbiamo gli anticorpi?”. Tramite una piccola cronistoria di alcune delle più eclatanti bufale in ambito oncologico, gli intervistati di questo contributo di circa 15’ vengono chiamati a riflettere sulle conseguenze funeste del fenomeno ma soprattutto sulle sue radici.

A testimonianza dell’importanza di un evento che va a sottolineare quanto sia fondamentale, nell’ambito sanitario come in quello sociale, il ruolo del volontariato e del Terzo Settore, a livello istituzionale sono già confermate le presenze del dott. Tiziano Carradori, Direttore Generale AUSL Romagna; Enzo Lattuca, Sindaco di Cesena, città che ospita la “Convention Volontari dello IOR” per il secondo anno consecutivo e dov’è sorto il PRIME Center, struttura che focalizza la sua attività sulla prevenzione delle malattie oncologiche nonché sull’erogazione di programmi di riabilitazione e terapie integrative utili a migliorare il percorso di cura del malato di cancro; mentre Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna, pur impossibilitato da impegni precedenti ad essere in platea, affiderà comunque i suoi saluti ad un video. Molto interessante, infine, l’esperienza che racconteranno sul palco alcuni studenti e studentesse della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Ravenna, che stanno portando avanti un percorso di volontariato presso l’Oncologia dell’Ospedale “Santa Maria delle Croci” diretto dal dott. Stefano Tamberi. Se il compito dei ragazzi e delle ragazze è di pura e semplice compagnia al malato ricoverato, l’obiettivo è invece di più ampio respiro: insegnare ai futuri professionisti della cura l’empatia, la vicinanza, l’ascolto di chi soffre.

«Questa è la trentaseiesima edizione della Convention dei Volontari IOR – spiega Fabrizio Miserocchi, Direttore Generale dell’Istituto nonché neo-Presidente IRST – si tratta di un traguardo sicuramente non banale per un evento che intende celebrare coloro che donano quanto di più prezioso abbiamo, il tempo, sottraendolo alle proprie famiglie o ai propri interessi per dedicarlo ad essere vicino a chi soffre. L’alluvione ce l’ha confermato: il volontariato è una forza propositiva e dirompente, che a volte nasce in maniera spontanea in risposta all’emergenza ma che, se veicolata e ben organizzata, può diventare parte integrante e fondamentale di quella rete di cura che è oramai impostazione fondamentale per garantire la miglior presa in carico dei pazienti, specie di chi soffre di una patologia lunga e debilitante come i tumori. Dal 1979 i nostri servizi d’assistenza non hanno fatto altro che ampliarsi ed adeguarsi alle nuove esigenze dei malati e delle loro famiglie: la pandemia non ha assopito la voglia di fare del bene, al contrario la società ha una forte esigenza di questo tipo di esperienza per ritrovare la coesione sociale perduta. Sono molto lieto di sapere che la sala della Fiera di Cesena sarà esaurita in ogni ordine di posti: visto che la giornata è aperta a tutti spero che tra questi vi siano anche persone che si approcciano per la prima volta al mondo dell’Istituto Oncologico Romagnolo e che torneranno a casa con la voglia di fare anche loro la differenza per chi soffre».

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