Auto elettrica, multato mentre la moglie partorisce: "Contravvenzione ingiusta". Ma la Polizia Locale gli dà torto

C'è la seconda puntata della vicenda dell'automobilista ravennate multato all'ospedale Bufalini dove aveva accompagnato la moglie a partorire. Avendo un'auto elettrica pensava di essere al riparo da contravvenzioni ma così non è stato "per colpa di un ausiliario che non conosce le regole".

"Ho parcheggiato regolarmente la mia auto all'interno delle strisce blu ed ho esposto - spiega  il permesso rilasciato dal Comune di Ravenna, per evidenziare appunto che la mia auto era elettrica". Tornato all'auto è arrivata la brutta sorpresa, c'era l'avviso di una contravvenzione perché non aver esposto il tagliandino del pagamento della sosta". 

Da qui la protesta inoltrata alla Polizia Locale: "Scrivo alla Polizia Locale di Cesena quanto accaduto menzionando la delibera regionale GPG/2012/632 "Approvazione dello schema di protocollo d'intesa tra la regione e i maggiori comuni della regione per l'armonizzazione delle regole di accesso e sosta dei veicoli elettrici nelle zone a traffico limitato nell'ambito del piano regione Mi muovo elettrico". C'è scritto chiaramente che le auto elettriche non pagano all'interno delle strisce blu. Mi hanno risposto però che la sosta è consentita con il permesso S rilasciato dal Comune di Cesena e mi hanno fatto pervenire la sanzione per pec. Scrivendomi che potevo fare ricorso in quanto ritengono di aver proceduto come previsto. Ma evidentemente il comune di Cesena si ritiene un organo superiore alla regione. Pertanto mi vedo costretto a pagare una multa ingiusta o fare ricorso. Chi ci rimette sono sempre i cittadini che si trovano nella mia stessa condizione, ma soprattutto chi ha pagato a caro prezzo l'auto elettrica con la convinzione di poter avere delle agevolazioni, a questo punto mi sento di dire che non siamo proprio pronti per l'elettrico".