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Cronaca

Italiani senza cittadinanza, Lattuca: "Da parlamentare provai a cambiare la legge del '92. Purtroppo il tema non è in agenda"

"Come Comune ovviamente non abbiamo gli strumenti per cambiare la legge però vogliamo contribuire a smuovere le acque su questo tema. Bisogna fare qualcosa per cambiare una legge inadeguata che risale al 1992"

"Da parlamentare ho provato a cambiare una legge vecchia ma non ci sono riuscito, purtroppo non mi pare che il tema sia nell'agenda politica". Il sindaco Enzo Lattuca interviene sul percorso che vedrà Cesena conferire la cittadinanza onoraria ai figli di stranieri nati in Italia o cresciuti nel nostro Paese. 

Questo il pensiero del sindaco: "Come Comune ovviamente non abbiamo gli strumenti per cambiare la legge però vogliamo contribuire a smuovere le acque su questo tema. Bisogna fare qualcosa per cambiare una legge inadeguata che risale al 1992 quando l'Italia era un Paese di emigrazione e non di immigrazione. Oggi a Cesena abbiamo quasi il 10% di popolazione straniera, molte scuole sarebbero chiuse se non ci fossero i figli di stranieri. Quando sono stato parlamentare (dal 2013 al 2018) ho provato a cambiare la legge senza riuscirci. All'epoca, nel '92, penso che a Cesena ci fossero solo qualche centinaio di stranieri, oggi sono circa 10mila. In quattro anni sono state conferite 1200 cittadinanze, circa 300 all'anno".

Secondo Lattuca "non sarebbe giusto uno ius soli 'puro', non sarebbe giusto distinguere tra chi è nato in Italia magari per casualità e chi è arrivato dopo pochi giorni, mesi o anni ed è cresciuto qui, ha fatto gli studi in Italia. Un bambino di cinque anni non ha la consapevolezza di sentirsi 'diverso' ma per un giovane è una situazione pesante, non avere la possibilità di votare, non avere la possibilità di partecipare ad un concorso pubblico. Qualche giorno fa ho firmato un plico di richieste di cittadinanza, tutte di neo diciottenni, senza quel diritto non sarebbero potuti andare in gita scolastica con i compagni. Dobbiamo fare un passo in avanti - ha detto il sindaco - rispetto ai buchi e alle anomalie di una legge vecchia e inadeguata. Non possiamo dire a una ragazza di 22 anni che studia all'università 'non avere fretta'. Purtroppo mi sembra che il tema della cittadinanza non sia nell'agenda politica, ma noi come Comune vogliamo fare qualcosa di simbolico e pratico". 

"Porteremo questo tema nelle scuole - ha detto l'assessore alla cultura Carlo Verona - mi sto occupando dell'inclusione in tutta la sua complessità. Il tema della cittadinanza onoraria è importante e andremo a promuovere dei momenti di riflessione e di educazione tra gli studenti".

La soddisfazione del Partito Democratico

Molto soddisfatto il Partito Democratico di Cesena: “Nell’ottobre 2022, insieme ai colleghi consiglieri di Cesena 2024, avevamo presentato una mozione con cui impegnavamo l’Amministrazione comunale a istituire la Cittadinanza onoraria del Comune di Cesena, da conferire ai minori nati in Italia da genitori stranieri regolarmente soggiornanti o nati all’estero, ma che hanno completato almeno un ciclo scolastico. Un atto politico che aveva fatto seguito alla raccolta firme lanciata da Comunità Accogliente (rete cittadina composta da Arci Solidarietà Cesena, Associazione Camerunensi, Associazione Ivoriani, Auser Cesena, Caritas di Cesena-Sarsina, Cgil Cesena, Cisl Romagna e Spi-Cgil Cesena) e che aveva visto oltre 800 persone aderire. Per questa loro giusta battaglia ci teniamo a ringraziarli una volta ancora”.

“Cogliamo oggi con grande favore l’avvio del percorso da parte dell’Amministrazione comunale – proseguono i dem – che condurrà al conferimento, il prossimo 25 aprile, Giorno della Liberazione, della cittadinanza onoraria. I giovani stranieri cresciuti nel nostro Paese, educati nei nostri sistemi scolastici e immersi nella nostra cultura e nella nostra quotidianità, sono infatti parte integrante della nostra comunità. Il conferimento della cittadinanza italiana a questi individui, dunque, non solo rappresenta un atto di giustizia, ma è anche un investimento nel futuro della nostra società, una vera e propria scelta di civilità”.

“Garantire la cittadinanza agli stranieri nati in Italia – concludono – promuove l'integrazione sociale, la coesione e contribuisce a costruire una società sempre più inclusiva e solidale. Dunque non ci fermeremo a questo gesto simbolico, che vuole riflettere l'importanza di costruire ponti anziché muri, di promuovere l'inclusione anziché l'esclusione, ma continueremo la nostra battaglia politica per far sì che il Parlamento approvi in tempi rapidi una nuova legge sulla cittadinanza ai minori stranieri nel segno di una piena e reale integrazione e della coesione sociale”.

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