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Cronaca

Italiani senza cittadinanza, la storia: "Sono nata alle Mauritius ma fiorentina da una vita, ti senti inferiore"

Nella cornice dell'Aula Magna della Biblioteca Malatestiana Cesena ha dato ufficialmente il via al percorso pubblico di conferimento della cittadinanza onoraria italiana ai minori nati in Italia da genitori stranieri o nati all’estero, ma che hanno completato un ciclo di studi

"Un diritto negato", sentirsi a tutti gli effetti italiani, ma in uno Stato che non ti riconosce questa condizione. Nella cornice dell'Aula Magna della Biblioteca Malatestiana Cesena ha dato ufficialmente il via al percorso pubblico di conferimento della cittadinanza onoraria italiana ai minori nati in Italia da genitori stranieri o nati all’estero, ma che hanno completato almeno un ciclo di studi. 

"Per noi è un percorso molto importante - ha detto l'assessora ai servizi per la persona e la famiglia Carmelina Labruzzo - oggi, 20 novembre, è la giornata internazionale dei diritti dell'infanzia, sono tanti i minori nati qui che vedono negato il diritto alla cittadinanza. In consiglio comunale sono arrivate le tante firme di Comunità Accogliente, e la mozione è passata perché per noi il tema del diritto alla cittadinanza è importantissimo. Il 25 aprile del 2024 chiuderemo il percorso con una festa della cittadinanza, e saranno conferite le cittadinanze onorarie".

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Poi ha preso la parola Deepika Salhan, attivista della campagna 'Dalla parte giusta della storia': "La nostra italianità - ha detto con veemenza la giovane - viene negata da una legge che è vecchia di 30 anni, una legge che non ci riconosce come italiani. Nel 1992 l'Italia era un Paese di emigrazione e non di immigrazione come è allo stato attuale, oggi ci sono circa 1,5 milioni di figli di stranieri nati o cresciuti qui. Il mancato conferimento della cittadinanza porta altri problemi collegati come l'abbandono scolastico e il razzismo. A livello locale il motto è 'Cese-nati anche noi', è un segnale molto importante quello che stanno dando Comuni come Cesena, Bologna, Torino, Napoli e Gambettola a livello locale".

Haripriya Devi è una giovane di 22 anni nata nelle isole Mauritius ma che si sente a tutti gli effetti fiorentina: "Sono un'italiana senza cittadinanza - ha spiegato la ragazza - studio Giurisprudenza. Sono nata alle Mauritius, una piccola isola vicino al Madagascar, ma fin da piccola ho vissuto a Firenze dove ho raggiunto mio padre insieme a mia madre. Io mi sento fiorentina, tutta la mia vita si è svolta in Italia, dalle scuole elementari fino all'università. Dopo dieci anni di residenza ininterrotta in Italia mio padre ha fatto richiesta per la cittadinanza, presentandola anche per me". Ma si è verificato un intoppo: "Nel momento in cui lui ha fatto il giuramento io sono diventata maggiorenne e questo mi ha tagliato fuori dal sistema, mi sono sentita crollare il mondo addosso". I genitori nel frattempo hanno ottenuto la cittadinanza italiana mente "io attraverso un avvocato ho presentato nuovamente richiesta di cittadinanza nel 2022 e sono in attesa. Studiando Giurisprudenza capisco ancora meglio quanto è vecchio questo sistema".

"Non avere la cittadinanza - ha spiegato la 22enne - ti fa sentire male a livello psicologico, ti senti italiana ma lo Stato non ti riconosce questo, mi sento inferiore ed in passato ho avuto dei crolli emotivi, è un diritto negato. La cittadinanza è un qualcosa che non si dovrebbe 'meritare' ma dovrebbe essere un diritto per chi è nato e cresciuto in questo Paese".

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