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Cronaca

Educatore gay allontanato, la Diocesi: "Non è contro la persona, ma aveva un mandato a trasmettere valori cristiani"

"La Diocesi precisa che a nessuno è stata impedita l’organizzazione del Centro estivo. Questione diversa è il mandato educativo chiamato a trasmettere i valori cristiani”

“La Chiesa di Cesena-Sarsina è una casa aperta e accogliente verso tutti. Spiace e rattrista. Con questi sentimenti la Diocesi di Cesena-Sarsina intende offrire, nella complessità della vicenda, un chiarimento circa quanto avvenuto in un centro estivo parrocchiale. Spiace per la sofferenza arrecata a quanti sono stati coinvolti in maniera diretta e per quella portata alla comunità. Rattrista il clamore mediatico con cui si stanno alimentando opposte fazioni”: è quanto scrive in una sua nota la diocesi di Cesena, dopo il caso dell'educatore gay di 18 anni allontanato da un centro estivo. Un caso che il sindaco Enzo Lattuca ha definito, in modo lapidario, “medievale”.

Per la Diocesi “il tema è molto delicato e quanto accaduto non riguarda un giudizio sui singoli o una discriminazione sui diritti. Proprio in questi anni e in questi mesi la Chiesa con il Sinodo si
interroga su come andare incontro alle persone che si sentono escluse dalla comunità in ragione della loro affettività e sessualità. È una domanda che rimane aperta e sulla quale anche la Chiesa di
Cesena-Sarsina è in cammino”.

Sul fatto specifico, però, “riproposto dalla cronaca odierna, la Diocesi precisa che a nessuno è stata impedita l’organizzazione del Centro estivo. Questione diversa è il mandato educativo chiamato a
trasmettere i valori cristiani”. Al giovane è stato revocato il ruolo di educatore, ma non quello di organizzatore e referente, che invece ha lasciato lui in quanto 'sfiduciato a metà'. Ed infine: “Resta ferma la disponibilità del Vescovo a incontrare le persone nel rispetto delle loro scelte di vita. La Chiesa di Cesena-Sarsina è una casa aperta e accogliente verso tutti”.

Popolo della Famiglia

Tra le reazioni, sostiene la posizione della diocesi Mirko De Carli, Consigliere comunale a Riolo Terme e Consigliere nazionale de Il Popolo della Famiglia: "Questione diversa è il mandato educativo chiamato a trasmettere i valori cristiani: così il vescovo di Cesena Regattieri. Banalissimo buon senso: la proposta educativa del centro estivo è imperniata del messaggio evangelico e va presentata da educatori che vivono e testimoniamo quei valori. Se hai la pretesa di divulgare il bacio con un altro uomo sui social quale autorevolezza potrai avere sui più piccoli nel proporre uno sguardo sulla realtà che parte dall'amore tra un uomo e una donna aperto alla vita?".

Ed ancora: "Le scelte affettive personali sono una cosa e vanno sempre rispettate, l'educazione invece è una responsabilità gravida di oneri per chi la assume: se sei gay e celebri quella scelta come perno della tua identità pubblica non sei nelle condizioni di poter far vivere il messaggio cristiano nella crescita formativa dei bambini. Come Popolo della Famiglia ci stringiamo attorno al Vescovo che ha ricevuto attacchi inaccettabili anche dal sindaco di Cesena: la libertà educativa, prevista in Costituzione, è un valore di tutti e per tutti e nessuno dovrebbe permettersi di giudicare o condannare la Chiesa quando la esercita per fedeltà alla propria missione” dichiara De Carli.

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