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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Educatore allontanato dal centro estivo parrocchiale perché gay, è bufera. Il sindaco: "Il medioevo non è alle spalle"

Piovono reazioni di sdegno nei confronti della parrocchia cesenate che ha deciso di estromettere un educatore di 18 anni dal team del centro estivo parrocchiale

Piovono reazioni di sdegno nei confronti della parrocchia cesenate che ha deciso di estromettere un educatore di 18 anni dal team del centro estivo parrocchiale in quanto è gay. A esternare la sua omosessualità sarebbe stato lo stesso giovane, pubblicando una foto sui social network in cui bacia un ragazzo.

Il 18enne non era solo un educatore, ma anche il coordinatore dello stesso centro estivo, formato per il resto da ragazzi minorenni. Per questo, secondo quanto riportato dal Corriere Romagna, l'intero centro estivo è stato annullato, costringendo decine di famiglie a ripiegare su altre strutture in fretta e furia, in quanto il ragazzo non ha accettato di restare come responsabile senza poter svolgere il ruolo anche di educatore a contatto con i bambini. 

“Pensavo che il Medioevo fosse ormai alle nostre spalle e che episodi di discriminazione come questo, inaccettabili, fossero estranei alla nostra città. Evidentemente mi sbagliavo”: è stato il duro commento del sindaco Enzo Lattuca, esternato su Facebook.

La replica della Diocesi: "Aveva un mandato a trasmettere valori cristiani"

Arcigay

Quindi la presa di posizione di Marco Tonti, presidente Arcigay Rimini e Forlì-Cesena: "Chi sono io per giudicare", le parole di Papa Francesco ribadite, in forme diverse ma sempre inequivocabili, sul rapporto tra Chiesa e persone LGBTQI+. E invece oggi ci chiediamo: "Chi è lui per giudicare?". Dovrebbe ricordarle sempre il parroco di Cesena che ha sollevato dall'incarico di educatore del centro estivo un ragazzo dopo aver scoperto della sua omosessualità. Inadatto al ruolo di educatore e demansionato a semplice organizzatore”.

E attacca: “Peccato che le discriminazioni sul lavoro basate sull'orientamento sessuale siano vietate dalla legge (l'unica legge contro l'omofobia che c'è in Italia purtroppo) e che il ragazzo può rivolgersi a noi di Arcigay e anche alla consigliera di parità provinciale per far valere le sue ragioni. Tra l'altro non se è stato riconfermato evidentemente non ci sono stati mai dubbi rispetto alla qualità del suo lavoro e lo dimostra la partecipazione di decine di famiglie al centro estivo, e forse a loro si sarebbe dovuto chiedere cosa ne pensavano di questa decisione”.

“Tanto dovrebbe bastare, ma di questi tempi occorre dirlo forte: ragazzi e ragazze LGBTQI+ non devono nascondersi e possono essere e sono spesso eccellenti educatori ed educatrici, maestre e maestri, insegnanti oltre che genitori  – come ampiamente sostenuto e dimostrato dalla ricerca in psicologia degli ultimi 40 anni. Se c'è qualcosa di gravemente diseducativo in questa vicenda è il comportamento del parroco che dis-educa a una società aperta, rispettosa, all'insegna delle relazioni e del riconoscimento, si priva di risorse umane in nome di una ideologia oscurantista e pregna di pregiudizi. Non dovrebbe certo essere questo un buon esempio di vita”, sempre Tonti.

“Se invece di condividere col mondo il suo amore questo ragazzo si fosse nascosto e mimetizzato come siamo costretti a fare da millenni forse tutto questo non sarebbe successo, ma avrebbe rinunciato al suo fondamentale diritto di espressione e anche diritto umano di essere felice e di vivere la sua vita in serenità. Forse è proprio questo buon esempio di vita che il parroco voleva impedire di mostrare. "Ama e fa' ciò che vuoi" diceva Sant'Agostino, ma solo come vuole il parroco altrimenti sei fuori. Una posizione indegna e inadeguata al mondo di oggi dove le persone LGBTQI+ non nascondono più di quello che sono, e il parroco dovrà farsene una ragione perché i tempi della vergogna e del disonore sono passati per sempre”.

Pd

Anche i Giovani Democratici di Cesena e il Partito Democratico di Cesena esprimono la loro più ferma solidarietà nei confronti del giovane educatore: “Condanniamo fermamente qualsiasi forma di discriminazione basata sull'orientamento sessuale. Riteniamo che sia inaccettabile che la sessualità di una persona sia utilizzata come criterio per giudicare la sua idoneità come educatore delle giovani generazioni. È fondamentale che i giovani crescano in un ambiente di inclusione e rispetto, dove le differenze siano valorizzate e non motivo di discriminazione.”

Per il Pd inoltre “questa vicenda si inserirebbe perfettamente nel terreno costruito dal governo omofobo di Meloni, che alimenta un clima di odio e intolleranza verso le persone che non rispettano i diktat della destra. L'incitamento all'odio e le politiche discriminatorie contro le coppie gay promosse dal governo in carica rappresentano un grave passo indietro per la tutela dei diritti delle persone LGBTQ+ in Italia. Ricordiamo, inoltre, gli ultimi atti del governo che hanno colpito i figli delle coppie gay, privandoli delle tutele legali e dei diritti riconosciuti ad altre forme di famiglia. Queste azioni denotano solamente una spasmodica voglia di punire e danneggiare dei bambini che non hanno alcuna colpa”.

Fondamenta

Commenta anche il gruppo politico di sinistra 'Fondamenta': “Non è solo "un episodio", è la sintesi di tantissimi pregiudizi e azioni sbagliate: la parrocchia, che organizzava e ospitava il centro estivo, ha praticamente costretto gli educatori a dichiarare pubblicamente il loro orientamento sessuale, privando così il ragazzo della sua privacy e di quella che avrebbe dovuto essere una sua libera scelta”.

Ed ancora: “Con l'allontanamento dell'educatore, il parroco lascia sottintendere che il giovane non era in grado di svolgere il suo lavoro e, chissà, forse che avrebbe potuto "deviare" bambini e bambine. Sì, ci sono ancora persone che credono che sia una scelta di gusti, come se si stesse scegliendo una pizza. A tutto questo, si unisce il grave danno alle famiglie che si trovano dall'oggi al domani senza un luogo in cui far trascorrere l'estate ai propri figli e figlie (aggravando probabilmente i compiti di cura delle madri). Ultimo ma non ultimo, il ragazzo e tutto il team di educatori ed educatrici si ritrova senza il lavoro che avevano programmato di avere”.

Cgil

"Queste cose non devono più accadere: non siamo nel Medioevo – afferma la Segretaria Generale CGIL Cesena Silla Bucci - Come organizzazione sindacale ricordiamo che l’orientamento sessuale non ha nessuna correlazione con le competenze della persona.” La segretaria generale della CGIL di Forlì Maria Giorgini aggiunge “La CGIL lotta da sempre contro le discriminazioni che nascono dall’ignoranza e stereotipi. L’impegno dell’organizzazione contro le discriminazioni viene ricordata anche nelle prime pagine del nostro Statuto. In un momento in cui la Comunità LGBTQIA+ viene attaccata quotidianamente, da vuoti normativi e passi indietro, non possiamo stare in silenzio davanti alle ingiustizie.” 

La Segretaria Generale CGIL Cesena Silla Bucci argomenta: "Ci interroghiamo inoltre sulle ripercussioni dell’annullamento di un Centro Estivo di periferia a pochi giorni dalla data di inizio, dei disagi procurati sia alle famiglie che fino all’anno scorso avevano contato su questo servizio che a bambini e bambine privati, senza alcun preavviso, di uno spazio in cui trascorrere del tempo di qualità con i coetanei, e tutto per una foto di un bacio tra due persone adulte. I diritti non sono sindacabili per questa ragione invitiamo tutti, tutte e tuttu a partecipare alla seconda edizione del Pride di Forlì che si svolgerà Sabato 8 Luglio. Noi come CGIL Forlì e CGIL Cesena ci saremo".

Rimbaud

Dura la posizione anche dell'associazione “Rimbaud”: ""Ci chiediamo se il parroco e la diocesi utilizzino lo stesso odio e violenza anche nei confronti delle mediche lesbiche che quotidianamente assistono la comunità oppure nei confronti dei membri gay delle forze dell'ordine, che giustamente garantiscono ancora nel 2023 il servizio d'ordine in occasione delle loro sfilate medievali. Ci auguriamo che il Comune individui al più presto gli strumenti opportuni per offrire alle famiglie vittime dell'odio del parroco una alternativa. Su una cosa conveniamo con la Diocesi: è necessario scegliere con attenzione chi si occupa di educazione degli adulti e delle adulte di domani”.

E continua la nota: “Non possiamo permettere che a farlo siano persone capaci solamente di odio e di violenza. Il Comune, che aderisce alla Rete RE.A.DY contro le discriminazioni, deve vigilare affinché tali individui non infliggano ulteriori traumi ai bambini affidati a loro in mancanza di alternative adeguate. Desideriamo esprimere la nostra solidarietà all'educatore vittima del parroco. Vogliamo fargli sapere che non è solo. Siamo qui per offrire tutto il supporto psicologico e legale di cui potrebbe aver bisogno."

Giovani Socialisti

“È l’ennesimo campanello d’allarme di un periodo storico con tendenze reazionarie, per non dire altro”. Questo è quanto ha dichiarato il coordinatore della commissione Diritti e Politiche di genere del Consiglio Nazionale dei Giovani e dirigente della Federazione dei Giovani Socialisti, Mattia Carramusa. Per il coordinatore di commissione e leader socialista, “il gesto di estromettere un giovane educatore in un centro estivo solo perché omosessuale rasenta l’ipocrisia. I valori cristiani sono prevalentemente quelli di amore verso Dio e verso il prossimo. Un omosessuale non può insegnarli? "

Per Carramusa "c'è un problema antropologico nella Chiesa come nella società. Questo gesto, motivato con arrampicata sugli specchi dalla diocesi, rappresenta passi indietro persino rispetto alla posizione assunta dalla chiesa con Paolo VI nel 1975”. Il dirigente nazionale della FGS, infine, chiude sulla vicenda ringraziando “per la solidarietà gli altri educatori, che hanno lasciato il campo in protesta per il trattamento riservato al giovane educatore. È segno di una maturità sociale dei giovani maggiore di molti politici e di molti chierici”.

Uaar

"Da non credente continua a colpirmi quanto, a mio avviso,  siano poco cristiane le istituzioni cattoliche. Ad esempio a Cesena  una parrocchia decide di sospendere dal doposcuola estivo  un ragazzo reo di aver baciato il suo compagno. Ora, certo per il vecchio testamento l'omosessualita è un abominio, esattamente come il lavorare di sabato o consumare crostacei, cose gravissime, e pure Paolo la condanna. Purtuttavia, Cristo non entra nel merito dell'argomento, ma si limita a dire di una peccatrice che a chi  molto ha amato, molto sarà perdonata. Ora, io, in quel bacio non ci trovo nulla di peccaminoso, ma anche il parroco potrebbe fare uno sforzo e rimettere le cose a posto, in linea con l'idea di Gesù.  Anche perchè non si capisce in cosa l'orientamento sessuale condizioni la qualità di un educatore", lo dice Vico Zanetti coordinatore provinciale Uaar FC.

"Per altro, oggi ricorre l'anniversario della morte  di Leonard Matlovich, 32 anni fa moriva il primo soldato  americano a fare coming out. Pluridecorato, fu cacciato, per questo dal corpo dei marines. Sulla sua tomba fece scrivere “Quando ero nell’esercito, mi hanno dato una medaglia per aver ucciso due uomini e un licenziamento per averne amato uno”.  Mette molta tristezza che dopo cinquantanni, nel nostro paese si cacci qualcuno perchè ama un altro uomo", conclude.
 

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