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Cronaca

Ecco come opera il 'robot chirurgo' che rimuove tutto il tumore: più precisione e meno dolore per il paziente

E' stato presentato all'ospedale Bufalini il nuovo sistema robotico Da Vinci Xi, decisivo il contributo di 1,5 milioni di euro di Amadori e Orogel

E' stato presentato all'ospedale Bufalini il nuovo sistema robotico Da Vinci Xi, decisivo il contributo di 1,5 milioni di euro di Amadori e Orogel. Il 'robot chirurgo' è composto da tre componenti: una colonna o carrello Visione che contiene l'unità centrale di elaborazione dell’immagine, una consolle dove siede il chirurgo che governa l’intervento e muove a distanza gli strumenti per mezzo di due manipolatori e di pedali e, infine, il carrello paziente che porta gli strumenti robotizzati al letto operatorio ed è composto di quattro braccia mobili e interscambiabili dedicate al supporto della fibra ottica e di strumenti chirurgici da 5 millimetri a un massimo di 8 millimetri. 

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Sviluppato sul concetto della "Immersive Intuitive Interface" il robot Da Vinci XI traduce i movimenti del chirurgo in modo intuitivo, consentendo un controllo completo della fibra ottica e dello strumentario, evitando i complessi movimenti laparoscopici e permette una reale visione tridimensionale del campo operatorio: il chirurgo viene letteralmente "immerso", senza ausilio di occhiali o altre apparecchiature, così da valutare al meglio i piani di dissezione anatomici e "vivere" l'intervento chirurgico quasi dall'interno del corpo del paziente.

Il sistema robotico, inoltre, consente una visione 3d con ingrandimento fino a 10 volte, assicurando una chiarezza e precisione dei dettagli nettamente superiore alla tecnica laparoscopica; elimina il tremore fisiologico delle mani del chirurgo o di movimenti involontari; possiede quattro bracci robotici, interscambiabili, montati su un’unica colonna; è compatibile con le altre tecnologie presenti in sala operatoria ed è dotato di un sistema di posizionamento tramite laser che permette di ottimizzare il posizionamento delle braccia in base al tipo di intervento per ridurre i tempi di preparazione e i tempi operatori; utilizza strumenti chirurgici che consentono libertà di movimento su 7 assi (a differenza dei 4 gradi degli strumenti di laparoscopia convenzionale) e una rotazione di circa 540°; consente una chirurgia multiquadrante, ovvero di effettuare interventi più complessi agendo su organi posizionati in diversi quadranti anatomici, senza la necessità di prevedere spostamenti del paziente o del robot;

La console robotica è dotata anche di un simulatore per la formazione in un ambiente virtuale simulando i gesti e l’anatomia di un paziente reale per acquisire tecnica ed esperienza. Il chirurgo senior interagisce con il junior attraverso la strumentazione robotica evidenziando in tempo reale i gesti da compiere, le strutture anatomiche da riconoscere. Il senior guida il junior durante l’intervento chirurgico seguendo ogni suo movimento passo a passo e, se necessario, prende il controllo della console nelle fasi più delicate.

I principali vantaggi clinici sono la radicalità oncologica, quindi l'asportazione di tutto il tumore, l'eccellente visualizzazione e facilità di accesso ad anatomie difficoltose, la maggior precisione nella procedura demolitiva e maggior precisione ricostruttiva. Ma anche la possibilità di configurare l’accuratezza del movimento chirurgico, l'eliminazione del tremore fisiologico e il minor tempo operatorio rispetto alla laparoscopia.

I vantaggi per il paziente sono l piccole incisioni con migliori risultati, la minore necessità di trasfusioni, il minor dolore post-operatorio e la riduzione dei tempi di ospedalizzazione e un più rapido ritorno alla normale attività.

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