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Sanità

118, un servizio che può salvare la vita: nel primo semestre oltre 21mila interventi in provincia, il 15% codici rossi

Donini: "Investiamo sempre maggiori risorse per garantire una risposta pronta e adeguata ai cittadini"

Un numero che può salvare la vita, un sistema complesso e organizzato per funzionare al meglio e per intervenire nel più breve tempo possibile. È il 118, nato proprio in Emilia-Romagna e poi diventato un modello per l’intero Paese, a cui ogni anno la Regione assicura le risorse adeguate per operare. Lo fa anche nel 2023, destinando quasi 46,5 milioni (esattamente 46 milioni 483mila euro - quindi 1,5 milioni in più rispetto al 2022) per rafforzarlo e renderlo sempre più innovativo. Risorse proprie, che la Giunta destina alle Aziende sanitarie di tutto il territorio regionale: il provvedimento approvato ha dato il via libera contemporaneamente alla ripartizione dei fondi da Piacenza a Rimini e agli ambiti di intervento che vengono finanziati, dalle tecnologie all’elisoccorso, dal personale alla formazione, dalle centrali operative alla rete telefonica.

Per garantire che tutto il sistema di Emergenza 118 funzioni al meglio, con i suoi 800 medici e 2.500 infermieri impegnati nel servizio, 500 autisti soccorritori e una rete di associazioni di supporto composta da oltre 20mila volontari. Ma anche una flotta di 120 mezzi di soccorso base e 150 mezzi di soccorso avanzato (tra ambulanze e auto mediche e infermieristiche) pronti a partire con l’equipaggio a bordo 24 ore su 24, e 4 elicotteri, uno dei quali con tecnologia NVG per consentire il volo notturno. Circa 700mila le chiamate ricevute ogni anno in Emilia-Romagna, di cui 500mila generano un intervento sanitario, cioè l’invio di uno o più mezzi di soccorso. Uomini, donne, mezzi e tecnologie che hanno permesso di effettuare, dal 1^ gennaio al 30 giugno 2023, 246.165 interventi di emergenza. “Un patrimonio straordinario, quello dell’Emergenza 118, fatto di donne e uomini che ogni giorno, molti di loro anche come volontari, sono al servizio della comunità, pronti a salvare vite umane anche in situazioni di rischio e ad intervenire nel più breve tempo possibile - sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -. Rinnoviamo l’impegno economico della Regione e investiamo sempre maggiori risorse per continuare a garantire ai cittadini un servizio all’altezza della sua storia e per migliorarlo, se possibile, ancora di più”.

La ripartizione delle risorse per Azienda sanitaria

I 46.483.000 euro sono così distribuiti sul territorio: Ausl Piacenza 558.612 euro; Ausl Parma 400.000 euro; Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma 4.906.921; Ausl Reggio Emilia 775.975; Ausl Modena 1.000.000; Ausl Bologna 32.948.536; Ausl Imola 120.000; Ausl Ferrara 432.787; Ausl Romagna 5.340.167. Per la rete radio sono stanziati complessivamente 2.555.700 euro; per le tecnologie al servizio della centrale operativa e per il suo sistema gestionale viene assegnato 1.801.396 euro all’Ausl di Bologna, che è l’azienda capofila. Sempre all’azienda bolognese, che gestisce il servizio a livello regionale, vengono assegnati 4.245.118 euro per la rete telefonica e 18.228.172 euro per la gestione del contratto relativo agli elicotteri di soccorso e di recupero con verricello delle quattro basi regionali (Parma, Ravenna, Bologna e Pavullo); e proprio alla gestione delle basi vengono destinati 4.919.682. E ancora, 8.111.916 servono per la gestione delle 3 Centrali operative (Emilia Ovest con sede a Parma, Emilia Est con sede a Bologna e Romagna con sede a Ravenna), mentre alla copertura dei costi per il personale (soltanto relativo a quanto prevede il decreto legge n.34 del 2020 sul potenziamento del sistema di emergenza per fronteggiare la pandemia Covid) sono destinati 6.046.000 euro. Oltre mezzo milione (529.043 euro) è attribuito alle Aziende sanitarie per attuare, tra le altre cose, interventi di miglioramento della sicurezza degli operatori del servizio sanitario regionale che prestano soccorso in autostrada. Alla voce Telepass va un finanziamento di 45.969 euro per la gestione amministrativa dei contratti relativi agli apparecchi Telepass di tipo “speciale” forniti dalla Società Autostrade per l’Italia e utilizzati dalle ambulanze e dalle automediche delle Aziende sanitarie che svolgono attività di soccorso o che transitano, per compiti d’istituto, sulla rete autostradale. Ma come funziona il sistema regionale di emergenza 118? Quando e perché è nato? Cosa succede in centrale quando arriva una telefonata? Nello speciale https://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/primo-piano/nel-cuore-del-sistema-118-dellemilia-romagna curato dall’Agenzia di Informazione e Comunicazione della Giunta la risposta a tante curiosità. 

I numeri del 118 in Emilia-Romagna

Il servizio 118 come numero unico e gratuito di chiamata per le emergenze sanitarie nasce ufficialmente nel 1992, ma due anni prima è stato sperimentato per la prima volta a Bologna in occasione dei mondiali di calcio e a Udine. In Emilia-Romagna sono attive tre Centrali operative, ognuna delle quali dispone di un sistema di telecomunicazione avanzato per la ricezione e lo smistamento di tutte le richieste: Emilia Ovest con sede a Parma (competente per le province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia), per un bacino di 1,3 milioni di abitanti; Emilia Est con sede a Bologna (competente per le province di Modena, Bologna e Ferrara), per un bacino di 2 milioni di abitanti, e Romagna, con sede a Ravenna (competente per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini), per un bacino di 1,2 milioni di abitanti. L’attitudine a innovare è rimasta una costante per il sistema di emergenza urgenza dell’EmiliaRomagna. Nel 2020 è stata introdotta una piattaforma di videostreaming che permette all’operatore di vedere la scena del soccorso e valutare così lo scenario di intervento migliore. La centrale operativa invia un semplice Sms con un link dal quale chi ha effettuato la chiamata può autorizzare lo streaming video dallo smartphone. Ancor più recente è l’introduzione dell’Advanced Mobile Locator (A.M.L.), che con gli smartphone di ultima generazione permette di scoprire con estrema precisione la posizione di chi chiama un numero di emergenza (112,113,115,118).

I numeri del servizio 118 nel primo semestre 2023

Sono stati 246.165 gli interventi di emergenza del 118 dal 1^ gennaio al 30 giugno 2023, di cui 118.026 effettuati dalla centrale operativa Emilia Est, 64.221 da quella della Romagna e 63.918 coperti dalla centrale operativa Emilia Ovest. Nel momento della presa in carico sono stati attribuiti i seguenti codici: codice bianco per le tre centrali operative 1.900 (485 Emilia Ovest, 1.239 Emilia Est, 176 Romagna); codice giallo 107.232 (22.696 Emilia Ovest, 58.312 Emilia Est, 25.951 Romagna); codice verde 92.735 (31.261 Emilia Ovest, 32.758 Emilia Est, 28.716 Romagna); codice rosso 44.298 (9.203 Emilia Ovest, 25.717 Emilia Est, 9.378 Romagna). I pazienti soccorsi sono stati complessivamente 247.886 (118.670 dalla centrale operativa Emilia Est, 63.115 da quella della Romagna e 66.101 dall’Emilia Ovest). Gennaio è stato il mese con il maggior numero di interventi (42.308), febbraio quello con meno emergenze, 38.542. Gli interventi per codice giallo nei primi 6 mesi del 2023 sono stati 107.232 (44%), quelli per codice rosso 44.298 (18%), i codici verdi 92.735 (38%) e i codici bianchi 1.900 (1%).

La provincia dove il 118 ha effettuato più interventi di emergenza, sempre dal primo gennaio al 30 giugno 2023, è stata Bologna: sono stati complessivamente 62.052, di cui il 49% per codici gialli, il 21% per codici rossi e il 29% per codici verdi. A seguire Modena (35.508 interventi, con il 50% di codici gialli, il 22% di codici rossi e il 27% di codici verdi), Reggio Emilia (26.208 interventi, di cui il 36% codici gialli, il 15% codici rossi e il 49% codici verdi), Ravenna (23.051 interventi, con il 40% di codici gialli, il 14% di codici rossi e il 45% di codici verdi), Parma (22.430 interventi, di cui il 36% codici gialli, il 14% codici rossi e il 50% codici verdi), Forlì-Cesena (21.679 interventi, con il 41% di codici gialli, il 15% di codici rossi e il 44% di codici verdi), Ferrara (20.201 interventi, con il 49% di codici gialli, il 27% di codici rossi e il 23% di codici verdi), Rimini (19.409 interventi, di cui il 40% di codici gialli, il 14% di codici rossi e il 45% di codici verdi) e, infine, Piacenza (14.956 interventi, di cui il 36% di codici gialli, il 14% di codici rossi e il 49% di codici verdi).

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