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Cronaca

Tares, il 31 dicembre scade il termine di pagamento della terza rata

"L'applicazione della quota per i servizi indivisibili, destinata esclusivamente allo Stato - specificano il sindaco Paolo Lucchi e il vicesindaco Carlo Battistini - è una delle cause che hanno portato agli aumenti di cui tanti si lamentano in questi giorni"

Il 31 dicembre scadono i termini per il pagamento della terza rata della Tares, la tassa sui rifiuti e servizi indivisibili che dal primo gennaio scorso ha sostituito la Tia. Le modalità di pagamento della terza rata sono diverse rispetto alle rate precedenti. In base alla normativa, infatti, il pagamento va effettuato esclusivamente presso gli sportelli bancari e gli uffici postali con il modello F24 che si trova allegato all’avviso di pagamento arrivato in questi giorni.

Il modello è precompilato ed occorre solo integrarlo con i dati anagrafici, inserendo data di nascita, sesso, comune di nascita e provincia. Il ricorso al modello F24 è determinato dal fatto che  l’importo di questa terza rata viene incassato direttamente dall’Agenzia delle Entrate che lo riverserà poi a Comune e Stato per le parti di loro rispettiva competenza. La terza rata della Tares, infatti, comprende sia il conguaglio della tassa sui rifiuti relativa all’intero anno (detratti, naturalmente, gli importi dei due acconti già pagati), che è determinata sulla base del Regolamento e articolazione tariffaria comunale della Tares 2013, sia la quota servizi indivisibili, che ammonta a  0,30 euro per ogni metro quadrato di superficie soggetta al tributo, che verrà versato direttamente allo Stato.

“L’applicazione della quota per i servizi indivisibili, destinata esclusivamente allo Stato – specificano il sindaco Paolo Lucchi e il vicesindaco Carlo Battistini – è una delle cause che hanno portato agli aumenti di cui tanti si lamentano in questi giorni. A rendere più oneroso l’esborso richiesto ai cittadini concorrono poi l’incremento del 6% per i costi sostenuti per l'esercizio dell'attività da parte di Hera e, per quanto riguarda le attività, il 10% dell’Iva che ora le aziende non possono più scaricare. A tutto ciò si aggiunge la ‘follia’ di aver fatto slittare la Tares alla seconda metà dell’anno: di fatto, fra gennaio e giugno non abbiamo pagato i rifiuti, ma ciò ha contribuito ad appesantire le rate, e in particolare quest’ultima. Tutti elementi che ci avevano già portato ad esprimere le nostre perplessità su questa tassa, condivise da tanti altri Comuni. Ma, stando a quello che dice il Governo, altro non si poteva fare”.

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