Centro storico e mobilità, Confcommercio: "Va soppressa la Ztl"

Un sistema della mobilità in centro storico che favorisca la piena accessibilità a tutti i mezzi di trasporto, l'eliminazione di zone a traffico limitato che ostacolano questo obiettivo (a partire da quella di via cesare Battisti verso via Chiaramonti), l'attuazione di quanto previsto dallo studio commissionato a Iscom Group che ha offerto una serie di direttive per rilanciare l'area antica, inclusa quella di un sistema della sosta agevole per la fruizione del centro e la realizzazione di un arredo urbano che modernizzi il centro. Lo chiede Confcommercio cesenate anche in vista della annunciata chiusura di piazza della Libertà per l'apertura del cantiere che la associazione e reputa una scelta sbagliata.

“Questi interventi, compreso un confronto sui nuovi transiti in centro successivi alla purtroppo imminente chiusura della piazza – rimarca il presidente Corrado Augusto Patrignani - sono fondamentali. Alcune delle proposte nostre e delle altre associazioni avanzate da anni sono state accolte, come l'entrata in vigore del doppio senso di marcia in via Battisti, e la riduzione del costo dei parcheggi a partire dal 1° settembre. Interventi significativi ma non risolutivi, che vanno accompagnati da un progetto serio che favorisca la piena accessibilità. Ad esempio: l'apertura del senso di marcia in via Battisti in direzione centro deve trovare il suo naturale compimento nella soppressione della ztl''.

''In questo senso – prosegue Patrignani - chi canta vittoria per questi risultati sostenendo che si sono ottenuti grazie al metodo costruttivo, siamo curiosi di ascoltare cosa dirà il giorno della chiusura di piazza della Libertà, una sconfitta di tutta la città e del commercio, che noi organizzazioni di categoria abbiamo l'onere e l'onore di rappresentare sempre e comunque'. Quanto al metodo costruttivo, se significa non disturbare il manovratore - conclude il presidente dell'associazione di categoria - Confcommercio è fiera di essersi opposta e di opporsi fino all'ultimo alla scelta della rotta errata di chiudere piazza della Libertà che per noi non è mai stata merce di scambio, né di baratto con altri interventi”.