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Cronaca

Borghetti (Uil): "Sviluppo e lavoro a Cesena, serve un cambio di passo"

"Cesena è una città dinamica ed esteticamente piacevole, ma basta essere carini per andare avanti in un mondo con un tumultuoso cambiamento economico e sociale?"

"Sviluppo, ricostruzione e visione del nostro futuro, parole che dovrebbero trovare nel dibattito cesenate una consistente centralità. Parole determinanti per definire la futura qualità del lavoro, l’occupazione in gioco, in particolare giovanile e la redistribuzione di redditi e opportunità. Cesena è una città dinamica ed esteticamente piacevole, ma basta essere carini per andare avanti in un mondo con un tumultuoso cambiamento economico e sociale?". A chiederselo il segretario della Uil cesenate Marcello Borghetti.

"A giudizio della UIL di Cesena non basta, come non basta crogiolarsi su scelte di sistema romagnolo ormai datate o su alcune indiscutibili eccellenze economiche. Cesena appare come il fanalino di coda di una provincia bipolare dove tutto quello che si poteva perdere, a partire dal Tribunale, in questi anni si è perso. La E45 transita per un lungo tratto nel territorio cesenate, ed è verosimile un sistematico boicottaggio del suo strutturale ammodernamento, proprio perché il territorio cesenate, è visto dalle città o meglio dai campanili limitrofi, come un competitore al quale non è utile concedere questo vantaggio. Ci siamo spesso occupati della presenza incombente di Bologna a complicare le scelte di sistema strategiche per una Romagna più moderna e competitiva, ma ci siamo forse curati troppo poco, in quanto “politicamente antipatico”, della potenza dei campanili romagnoli, tutti concentrati sulle rispettive sorti territoriali e diffidenti sulle opportunità di mettersi in rete su nuovi fronti. Lo scontro sugli aeroporti romagnoli ne è dimostrazione". 

"Di fatto Forlì grazie ad una intelligente operazione imprenditoriale, rimette in pista l’aeroporto, abbandonato a suo tempo dalla politica e dialoga con Ravenna, per attivare collegamenti fra territori e aeroporto, a rafforzare un asse turistico ed economico forte anche degli investimenti sul porto. Rimini, reagisce in modo stizzito, e dopotutto in modo comprensibile considerato che, con l’aeroporto e con la fiera, ha sempre dettato le danze in un territorio romagnolo affatto unito. Cesena in queste fibrillazioni non appare, il che non è un bel segnale. Se poi volessimo guardare ad altri collegamenti necessari, ad esempio verso la costa, non risulta espressa alcuna richiesta, con il rischio di non cogliere alcuna opportunità degli investimenti europei del Pnrr.  Si potrebbe obiettare che c’è il nuovo ospedale, la cui realizzazione comunque comporterà anni; tuttavia posto che questo importante investimento risponde al tema di sostituzione dell’edificio attuale, resta il fatto, a nostro giudizio, che non può essere annoverato fra le necessarie infrastrutture di collegamento per lo sviluppo. E pensare che se potessimo disporre di politici proiettati a disegnare un futuro di innovazione, convinti che convenga superare le logiche campanilistiche e personalistiche, la Romagna con due aeroporti in sinergia, il porto e collegamenti moderni, attirerebbe investimenti enormi, per innovare e potenziare il sistema delle imprese, il nostro turismo, l’agricoltura e la rete dei servizi, diventando un territorio all’avanguardia, con un incremento diffuso di benessere. Pare che il silenzio sia la strategia preferita, ovvero tenere tutto ingessato per non rompere gli usati ma sicuri equilibri esistenti. Tuttavia come Uil di Cesena vogliamo essere ottimisti, stimolando per quanto possibile il dibattito anche critico, perché la bella Cesena merita molto di più di qualche briciola generosamente concessa".

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