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Cronaca

Assunzioni, ecco le professioni più ricercate in Romagna. Cisl: "La vera sfida sono le competenze"

Francesco Marinelli (Cis Romagna): “Gli investimenti nelle competenze e nel lavoro stabile, sono la chiave per sostenere la crescita economica del territorio”

Continua senza sosta il trend positivo delle assunzioni in Romagna, avviato lo scorso aprile e con previsioni ancora promettenti per il mese di settembre. Secondo i dati di Excelsior Unioncamere, il numero di nuove assunzioni previste per il mese di settembre è di 11.170 unità (Ravenna 3.670, Forlì-Cesena 3.930, Rimini 3.570). Un quadro altrettanto positivo emerge per il trimestre settembre-novembre, durante il quale sono previste 29.680 assunzioni (Ravenna 9.640, Forlì-Cesena 10.220, Rimini 9.820).

Il settore dei servizi si conferma come protagonista delle nuove assunzioni (Ravenna 34%, Forlì-Cesena 24,3%, Rimini 31,8%), seguito dal settore manifatturiero (Ravenna 21,1%, Forlì-Cesena 24,3%, Rimini 24%), commercio (Ravenna 19,7%, Forlì-Cesena 22%, Rimini 19%) turismo (Ravenna 15,3%, Forlì-Cesena 14,7%, Rimini 14,3%) per finire le costruzioni (Ravenna 10%, Forlì-Cesena 10,3%, Rimini 10,9%)

Le professioni più ricercate sono gli addetti nelle attività di ristorazione (Ravenna 16,4%, Forlì-Cesena 12,9%, Rimini 23,3%) seguiti dagli addetti alle pulizie(Ravenna 10,9%, Forlì-Cesena 11%, Rimini 11,4%) seguiti dagli addetti alle vendite (Ravenna 8,5%, Forlì-Cesena 7,5%, Rimini 9,6%).

La situazione sulla ricerca degli indirizzi di studio in Romagna presenta delle differenze significative. A Ravenna, i titoli di studio legati all'indirizzo socio-sanitario sono i più ricercati, con un 8,9% di preferenza, seguiti da quelli in amministrazione-finanza-marketing con l'8,6%, e dall'indirizzo meccanica con il 7,7%. Nella provincia di Forlì-Cesena, la preferenza si orienta maggiormente verso amministrazione-finanza-marketing, con un'incidenza del 11,5%, seguito dall'indirizzo meccanica con il 6%. Al terzo posto, ci sono indirizzo socio-sanitario, turismo-enogastronomia-ospitalità e insegnamento-formazione, tutti con una percentuale del 5,4%. A Rimini, l'indirizzo di studio più ambito è l'insegnamento-formazione, con l'11,1% di preferenza, seguito dal turismo-enogastronomia-ospitalità con il 10,5%, e dall'amministrazione-finanza-marketing con l'8,7%.

"I dati forniti da Excelsior Unioncamere suscitano un certo ottimismo", afferma Francesco Marinelli, Segretario Generale della CISL Romagna, "e costituiscono indubbiamente un segnale positivo per l'economia locale romagnola e per coloro che cercano opportunità di lavoro. Tuttavia, nonostante le prospettive siano positive, preoccupa notare la difficoltà segnalata dalle imprese nel reperire personale qualificato. Ciò sottolinea l'importanza di una maggiore collaborazione tra il mondo del lavoro e il sistema formativo, allo scopo di colmare queste lacune e fornire le competenze chiave richieste dalle aziende”.

“La situazione relativa alle competenze destina motivo di grande preoccupazione", prosegue il Segretario della CISL, "e le sfide che stiamo affrontando in questo momento sono numerose e richiedono soluzioni immediate e concrete. È fondamentale investire nella formazione e nella riqualificazione professionale, garantendo ai lavoratori le competenze necessarie per affrontare le sfide del mercato del lavoro. Pertanto, è necessario sviluppare una strategia che tenga conto del rischio demografico e si orienti verso una formazione adeguata per i nuovi mestieri legati anche alla trasformazione digitale, prestando maggior attenzione alle competenze tecniche”.

“In questo momento cruciale, è necessario investire nella formazione per la creazione di posti di lavoro stabili e sicuri, poiché quando i lavoratori sono ben formati, sono in grado di adattarsi alle esigenze delle aziende, creando un circolo virtuoso che beneficia tutti gli attori coinvolti. È quindi fondamentale che anche le aziende investano nella crescita e nello sviluppo dei propri lavoratori, consapevoli di ottenere un ritorno sugli investimenti sotto forma di maggiore produttività e competitività".

“Un dato da non sottovalutare e tenere monitorato è quello dell’occupazione che nel primo trimestre del 2023, la Regione Emilia-Romagna ha registrato un calo del -0,85%, attestandosi al 70,2%. Questo rappresenta un decremento rispetto al 70,8% registrato nel quarto trimestre del 2022 .- spiega il segretario - . Tuttavia, va notato che rispetto al primo trimestre del 2022, l'occupazione è aumentata del 3,24%, indicando una tendenza positiva a lungo termine. Dall'altro lato, la disoccupazione ha mostrato un aumento significativo, aumentando dell'11,36% rispetto al quarto trimestre del 2022 e attestandosi al 4,7% rispetto al 4,9% precedente. Nonostante la diminuzione dell'occupazione nel primo trimestre del 2023, la regione Emilia-Romagna rimane in una posizione migliore rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con un tasso di occupazione più alto”.

“Questi  dati non possono essere ignorati, sono un campanello d'allarme che dobbiamo tenere sempre sotto controllo - conclude Marinelli - poiché la prosperità e il benessere della Romagna dipendono dalla nostra capacità di affrontare queste sfide con determinazione”.

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