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Il centro storico si svuota, "Commercio a rischio collasso: occorre agire subito"

Stefano Angeli e Ugo Vandelli, di Progetto Liberale Cesena, condividono "l’ennesimo allarme lanciato dal Presidente di Confcommercio Augusto Patrignani sul reale rischio di collasso del tessuto commerciale cesenate"

Stefano Angeli e Ugo Vandelli, di Progetto Liberale Cesena, condividono "l’ennesimo allarme lanciato dal Presidente di Confcommercio Augusto Patrignani sul reale rischio di collasso del tessuto commerciale cesenate sotto il peso di una burocrazia oppressiva e di uno “tsunami” di tasse, come lo definisce in modo appropriato, oltre che dal calo dei consumi dovuto ad una crisi che a Cesena, come nel resto del Paese, non sembra allentare la morsa".

"Come abbiamo anche noi più volte rimarcato l’ente locale può e deve agire per alleviare le conseguenze della crisi, mentre ci pare che l’amministrazione di Paolo Lucchi su questo abbia fatto l’esatto opposto - osservano Angeli e Vandelli -. Certamente imporre agli edifici commerciali l’Imu alla aliquota massima possibile non ha aiutato e non è stato questo nemmeno un incentivo ad abbassare i canoni d’affitto, anzi. L’imposizione di nuove tasse come quella di soggiorno, o l’aumento di balzelli esistenti come l’occupazione di suolo pubblico hanno senza dubbio aggravato una situazione già difficile".

"Non giova poi il costo elevato della sosta a Cesena, specie nel centro città, che scoraggia, anche con l’aiuto di Icaro, la frequentazione e gli acquisti, dirottando sui centri commerciali la poca clientela rimasta - sostengono gli esponenti di Progetto Liberale -. A questi balzelli poi ha pensato il governo ad aggiungere altro, come la nuova tassa sui rifiuti, enormemente lievitata. C’è poi il peso della burocrazia, con mille adempimenti spesso controllati con eccessivo zelo dalle autorità di Polizia Municipale e che pesano sulle attività economiche non meno della pressione fiscale".

Angeli e Vandelli ricordano che "già mesi fa chiedemmo al sindaco di dare segnali concreti togliendo la tassa di soggiorno, abbassando drasticamente l’imposizione sull’occupazione di suolo pubblico e abbassando l’aliquota Imu sul produttivo. Provvedimenti difficili, ma necessari e da finanziare con la dismissione di pacchetti azionari delle società partecipate dal comune e di patrimonio immobiliare".

Secondo gli esponenti di Progetto Liberale, "occorre poi attuare una reale sburocratizzazione a vantaggio delle attività economiche, cosa che si può fare a costo zero semplificando regolamenti ed accorpando gli adempimenti" e "agevolare l’apertura di nuove attività come accade in molti altri paesi europei, consentendo di aprire subito l’attività e dando un limite di tempo per ottemperare in un secondo momento a tutte le pratiche burocratiche. Occorre agire subito per evitare di perdere un patrimonio di attività, di lavoro e di reddito altrimenti irrecuperabile".

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