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Cronaca

"Vetrine listate a lutto per la morte da troppe tasse? Ci vorrebbe proprio"

orrado Augusto Patrignani, presidente Confcommercio cesenate, non lo propone ma lo paventa comunque nel suo ultimo intervento per esprimere il malcontento dei commercianti

Vetrine listate di nero, come lutto preventivo per l'annunciata morte di tasse e burocrazia. Corrado Augusto Patrignani, presidente Confcommercio cesenate, non lo propone ma lo paventa comunque nel suo ultimo intervento per esprimere il malcontento dei commercianti.

Dice Patrignani: “Se si potesse manifestare visibilmente il malcontento delle nostre imprese commerciali, turistiche e del terziario nei confronti dello tsunami di tributi e adempimenti a cui sono chiamate a far fronte, bisognerebbe che anche a Cesena, come hanno fatto gli amici della Confcommercio di Padova, fossero appesi cartelli agli ingressi e sulle vetrine con fiocchi neri e i negozianti con indosso "qualcosa di nero", una sorta di lutto preventivo, per non morire di tasse e burocrazia. Un'idea che presto potremmo mettere in pratica”.

Elenca Patrignani: “Il 24 gennaio è stata la data di scadenza per Tares e mini Imu in dieci comuni
del comprensorio. Una Tares pesantissima con imprese, come i pubblici esercizi, che hanno pagato anche sei, settemila euro di saldo. E con il passaggio alla Tari, la componente rifiuti della Iuc, avvenuto ad inizio anno, si stima già che nel 2014 si registrerà un nuovo salasso per le imprese dei servizi e del terziario di mercato. Uno scenario non più sopportabile. Sempre più siamo di fronte a tasse altissime, astruse e vessatorie. Contro questo sistema che sta minando la fiducia dei cittadini e sta mettendo in ginocchio le imprese, soprattutto del terziario è veramente giunto il momento di dar vita a forme di protesta civile, ma decisa”.

“Questo sistema impositivo, che a livello locale si inasprisce per certe categorie con la tassa di occupazione su suolo pubblico, la tassa sulla pubblicità e sulle insegne, è farraginoso, confuso, penalizzante, nonché iniquo anche perché contrario allo Statuto del contribuente che richiederebbe tempi congrui e nessuna retroattività, requisiti che invece sono troppo spesso disattesi. A questo punto bisognerebbe uscire da infingimenti e ipocrisie e il Governo dovrebbe cancellare lo Statuto perché non lo rispetta oppure, se allo Statuto viene riconosciuto un valore, qualche ente preposto e autorevole (Parlamento, Presidenza della Repubblica, Corte Costituzionale) dovrebbe porre la questione obbligando tutti, governo in primis, al suo rispetto”.


“Le tasse e gli adempimenti burocratici da ridurre e semplificare, assieme alla richiesta di un vero rilancio del comparto produttivo, verranno chiesti da Confcommercio (da Cesena partiranno nostri pullman) di concerto con tutti gli altri soggetti della piccola impresa, il prossimo 18 febbraio quando con i pullman andremo a Roma in piazza del Popolo per una grande iniziativa a tutela del commercio, del turismo e dei servizi”.

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