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35 titoli, 70 serate di spettacolo: svelata la nuova stagione del Bonci

Come sempre, si privilegia la qualità, scegliendo alcune della novità più significative del panorama italiano e internazionale, indagando i linguaggi e le poetiche della scena contemporanea, senza trascurare il necessario radicamento nella tradizione.

Le produzioni ERT in scena a Cesena

Sono 5 le produzioni nate nei teatri emiliani romagnoli gestiti dalla Fondazione proposte al pubblico di Cesena: la prima è "Faust", una ricerca sul linguaggio dell’Opera di Pechino basata sul dramma di Goethe, progetto e regia della tedesca Anna Peschke, allieva del grande maestro Heiner Goebbels, con musiche originali composte da Luigi Ceccarelli, Alessandro Cipriani e Chen Xiaoman (produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione e China National Peking Opera Company, in programma nel cartellone prosa da giovedì 24 novembre 2016). Segue, per la prosa, "Il libro di Giobbe", inedito viaggio nel vecchio testamento di uno dei registi italiani più aderenti al contemporaneo, che ha contraddistinto il suo ventennale percorso con una ricerca attenta sui linguaggi emergenti delle nuove tecnologie, il bolognese Pietro Babina: adatta il testo insieme al giovane drammaturgo Emanuele Aldrovandi (già insignito di importanti riconoscimenti come il Premio Hystrio Scritture di Scena nel 2015 e il Premio Riccione Tondelli nel 2013) e dirige, fra gli altri, Leonardo Capuano. Al Bonci da mercoledì 15 marzo 2017.

Nella sezione di teatro contemporaneo, invece, prevista con il pubblico sul palcoscenico, sono in programma: da giovedì 1 dicembre "La tartaruga" di Luigi Pirandello, nuova regia di Levan Tsuladze, una delle personalità più carismatiche del teatro georgiano, dal 2006 direttore artistico del Kote Marjanishvili State Drama Theatre, alla sua seconda produzione con Eert (la prima, Memorie di un pazzo, ha recentemente riscosso un ottimo successo di pubblico e critica); da sabato 4 marzo 2017 "Assassina" di Franco Scaldati - il grande drammaturgo siciliano, recentemente scomparso, definito da Franco Quadri “il Beckett siciliano” - riduzione, regia e interpretazione di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, che, dopo Totò e Vicè, si confrontano per la seconda volta con questo autore. Musiche e canti originali sono composti ed eseguiti in scena dai Fratelli Mancuso, per un omaggio a tutto tondo alla più intensa e raffinata cultura siciliana, nelle diverse declinazioni di scrittura, arte d’attore e musica popolare. Da giovedì 30 marzo, infine, è in programma "Prima della pensione ovvero cospiratori" di Thomas Bernhard, interprete mirabile del malessere dell’Austria contemporanea: progetto, scene e regia sono di Elena Bucci e Marco Sgrosso, artisti sensibili, di indiscusso rilievo sulla scena attuale, cresciuti a Bologna sotto la guida di Leo De Berardinis (una produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro della Toscana in collaborazione con Le Belle Bandiere).

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