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Split payment: i tempi lunghi nei rimborsi mandano in crisi di liquidità le imprese

"Sale l’allarme tra le imprese del nostro territorio che lavorano con la Pubblica Amministrazione". Lo ha dichiarato il direttore generale di Cna Forlì-Cesena, Franco Napolitano

"Sale l’allarme tra le imprese del nostro territorio che lavorano con la Pubblica Amministrazione". Lo ha dichiarato il direttore generale di Cna Forlì-Cesena, Franco Napolitano: “A quasi un anno dalla sua applicazione, gli ultimi dati ufficiali sull’Iva mettono pienamente in luce i danni e le distorsioni che lo split payment sta creando alla liquidità delle imprese, soprattutto quelle più piccole. Da gennaio a novembre 2015 lo split payment ha già generato un gettito per lo Stato di 5 miliardi e 816 milioni di euro. Una cifra gigantesca che è solo una frazione di quella che sarà raggiunta nel 2016, quando tutte le transazioni verso la Pubblica amministrazione saranno assoggettate. Parliamo di qualcosa che, secondo le nostre stime, sarà molto vicino ai 16 miliardi di euro”.

Dal 1 gennaio 2015, infatti, la Legge di Stabilità ha reso applicabili nuove modalità di versamento dell’Iva per contrastare l’evasione, fra cui lo split payment, che riguarda esclusivamente le prestazioni effettuate nei confronti dello Stato, degli enti pubblici territoriali, delle università e delle camere di commercio. La fattura viene emessa con l’indicazione dell’Iva che dovrà essere versata allo Stato dall’ente pubblico che riceve la prestazione. “Cosa cambia per le imprese? – spiega Napolitano – Che si trovano a dover anticipare l’Iva ai propri fornitori, senza incassarla dai propri clienti. In questo modo si determina una situazione di strutturale credito Iva. Il problema è che lo Stato, quando si tratta di compensare o rimborsare, ha tempi lunghissimi, che mandano in crisi di liquidità le piccole imprese”.

Per utilizzare o per ottenere il rimborso del credito Iva maturato, inoltre, l’impresa deve pagare un professionista per il visto di conformità nella dichiarazione Iva. In sostanza, se da un lato si vogliono incrementare i soggetti che vantano crediti Iva, dall’altro questi ultimi vengono obbligati a oneri amministrativi anche pesanti per ottenere indietro quanto è loro dovuto.

“Come abbiamo denunciato più volte, conclude il direttore Cna, questo meccanismo ha solo il risultato certo di mandare le imprese in crisi di liquidità e di incrementarne le difficoltà. C’è una sola cosa da fare per disinnescare questa mina: abolire subito lo split payment. Cna ha già ottenuto, nella Legge di Stabilità, che non valga per le imprese aderenti ai consorzi. Forti di questa vittoria, ora continueremo a insistere per la sua eliminazione”.

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