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Economia

Segnali di ripresa: risalgono i consumi, ma l'occupazione si riduce ancora

Vi sono segnali di ripresa, tuttavia risultano ancora deboli e insufficienti per produrre benefici sul mercato del lavoro. Il quadro è in deterioramento

Nel 2014 il prodotto interno lordo crescerà dell’1,0 per cento. Accelerano le esportazioni, si avvia la ripresa degli investimenti. Risalgono i consumi, ma l'occupazione si riduce ancora e la disoccupazione salirà al 9,3 per cento. Sono queste alcune indicazioni dell’edizione di giugno dello scenario di previsione macro-economica realizzato da Unioncamere Emilia-Romagna, in collaborazione con Prometeia.

l prodotto interno lordo L’edizione propone un appesantimento del quadro del mercato del lavoro a breve, ma un miglioramento prospettico della crescita che nel 2015 potrebbe essere dell'1,8 per cento. Si conferma la svolta, la crescita attesa nel 2014 è dell’1,0 per cento. Accelerano le esportazioni (+3,6 per cento) e si avvia la ripresa degli investimenti (+1,3 per cento). Si spera pure in una ripresa dei consumi.

L’analisi si fonda su un quadro di ripresa della crescita mondiale e di diffusione della crescita tra i paesi dell’area dell’euro ed è quindi soggetta a forti rischi di revisione al ribasso. Le previsioni dell’Ocse prospettano la crescita mondiale al 3,4 per cento. Accelera la ripresa statunitense (+2,6 per cento) e inverte la tendenza l’area dell’euro (+1,2 per cento), al cui interno la crescita non sarà omogenea, ma più forte in Germania (+1,9 per cento), più debole in Spagna e Francia (+1,0 e +0,9 per cento) e più incerta in Italia (+0,5 per cento).

I settori Nel 2014 è atteso per l’industria e per i servizi, un aumento del valore aggiunto dell’1,6 e dello 0,9 per cento, mentre proseguirà la recessione nelle costruzioni (-1,4 per cento). Vi sono segnali di ripresa, tuttavia risultano ancora deboli e insufficienti per produrre benefici sul mercato del lavoro. Il quadro è in deterioramento. Il tasso di attività scenderà dal 47,5 al 47,2 per cento. Gli occupati si ridurranno dell’1,0 per cento. Il tasso di disoccupazione, pari al 2,9 per cento nel 2007, dovrebbe salire dall’8,5 al 9,3 per cento.

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