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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Patrignani (Confcommercio): "Il nemico non sono le automobili, ma il centro storico svuotato e spento"

“Per la funzione commerciale Confcommercio ribadisce l’esigenza di piani straordinari mai utilizzati prima non solo per salvaguardare, ma per alimentare gli esercizi di prossimità scongiurando la desertificazione"

Potenziamento e ripopolamento di funzioni e rigenerazione degli spazi per il rilancio del centro storico. “Non è una ricetta, ma un percorso da realizzare con step pianificati e rispettati - mette in luce il presidente di Confcommercio cesenate Augusto Patrignani - che da ora richiediamo alle forze politiche e civiche e ai candidati dei vari schieramenti che si misureranno nella competizione elettore del 9 giugno alle comunali di Cesena. Abbiamo sempre sostenuto che la fruibilità del cuore della città scaturisce dal un mix di funzioni integrate. Sui  contenitori culturali, parte essenziale dell’offerta del centro, sono anni che vengono indicati Pinacoteca nel palazzo Oir, Casa della Musica a palazzo Mazzini Marinelli e Museo Archeologico alla Malatestiana come poli attrattori, ma la loro realizzazione non ha una tempistica definita e indicata e si colloca in un futuro generico e fumoso. Aggiungiamo il Museo della città a Sant'Agostino, svanito nel nulla, Se qualcuno conta di aprire un’attività anche pensando all’apertura di questi centri culturali campa cavallo. Questa lentezza non agevola l’attrattività del centro storico, anzi la reiterazione dell’annuncio di questi interventi che restano distanti può creare disorientamento e sconcerto”.

“Per la funzione commerciale - prosegue Patrignani - Confcommercio ribadisce l’esigenza di piani straordinari mai utilizzati prima non solo per salvaguardare, ma per alimentare gli esercizi di prossimità scongiurando la desertificazione, che riconvertano le scelte su urbanistica e mobilità nel senso di una maggiore fruibilità nell’accesso e nella sosta. Il nemico, lo diciamo agli ambientalisti integralisti, non sono le automobili, ma il centro svuotato e spento. Il parcheggio del Sacro Cuore e non solo quello sono indispensabili. Il ripopolamento delle funzioni passa attraverso una programmazione urbanistica che faciliti il ritorno dentro l’area antica di uffici ambulatori e studi professionali rendendoli parimenti agevolmente raggiungibili. Quanto alla rigenerazione degli spazi Confcommercio da anni sta producendo sollecitazioni e proposte inerenti sia gli edifici degradati da recuperare sia le aree esterne da rivitalizzare e rendere più confortevoli anche attraverso il trasporto delle merci con mezzi ecologici. Ma il punto vero è se il centro storico sta veramente a cuore oppure se è una parte di città come tante altre per chi è chiamato ad amministrare  Nel caso positivo debbono essere conseguenti scelte politiche che investano anche il piano della mobilità , che non può essere un mantra immodificabile. Esiste dunque  questa volontà politica di riassegnare al centro storico la centralità che detiene come luogo della bellezza, della storia, della cultura, del commercio, delle botteghe artigiane di servizio, del terziario, dei servizi comunali, dei contenitori culturali da realizzare quanto prima? Negli anni Settanta si spinse per espellere dal centro le attività, ora bisogna invertire rotta. Una risposta alla nostra domanda cruciale che fughi dubbi, perplessità e pensieri negativi passa solo dai fatti, non dalle promesse”.

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