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La Romagna arriva ad un "piano strategico" comune: "Alta velocità dei treni, una nuova diga e Case della Salute"

“Siamo la parte d'Italia che fa più cose assieme su più province - sintetizza il sindaco di Cesena Enzo Lattuca – e dobbiamo considerare la Romagna come la nostra dimensione più locale"

La Romagna decidere di fare ancora più sistema sulle politiche locali e la gestione dei servizi e di proseguire su una strada che ha visto negli ultimi decenni la creazione di una Ausl unica, di un acquedotto unico incentrato sulla diga di Ridracoli e sul potabilizzatore di Ravenna, e poi ancora l'integrazione universitaria con i campus romagnoli dell'Alma Mater e la gestione del trasporto pubblico mediante un unico gestore che è Start Romagna. 

E' la scelta che hanno ribadito questa mattina, venerdì, i 4 sindaci dei Comuni capoluogo della Romagna (Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini) al "Romagna Next Day", l'evento conclusivo – che si è tenuto nel salone comunale di Forlì - del percorso “Romagna Next”, il primo laboratorio nazionale di pianificazione strategica interprovinciale promosso dai quattro capoluoghi e finanziato dall'Anci. Presente all'evento anche il governatore dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.

I sindaci dei 4 capoluoghi

“Siamo la parte d'Italia che fa più cose assieme su più province - sintetizza il sindaco di Cesena Enzo Lattuca – e dobbiamo considerare la Romagna come la nostra dimensione più locale, l'ambito minimo, una sorta di nostro giardino di casa”. “Le Romagne sono ormai diventate la Romagna, un territorio che se lo analizziamo vede delle diversità che fanno la potenza della Romagna stessa. La Romagna ha un'identità potentissima, pre-esistente anche all'Unità d'Italia e che ha contribuito alla nascita di una delle regioni più forti al mondo, l'Emilia-Romagna”, aggiunge il sindaco di Ravenna Michele De Pascale. “Costruiamo una Romagna più forte in un'Emilia-Romagna più forte, senza velleità secessionistiche”, torna sul tema il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad.

Strategico, spiega infine l'assessora agli Affari Generali del Comune di Forlì Maria Pia Baroni (in rappresentanza del sindaco di Forlì Gian Luca Zattini), sarà il tema della “governance, che andrà ben studiata, di una pianificazione strategica che non è solo un orizzonte, ma già una dimensione reale dove il territorio è riuscito ad astrarsi da logiche localistiche o partitiche per programmare lo sviluppo economico, sociale, urbano e paesaggistico”. E non è scontato, ribadisce Sadegholvaad, “guardare al 2050 quando la politica spesso ha bisogno di risultati immediati”.

A lanciare già una nuova frontiera del lavorare assieme, proprio ora mentre parte della sua provincia è ancora alluvionata, è De Pascale, che è anche presidente della provincia di Ravenna: “Anche in questi giorni tragici, la Romagna è chiamata a fare un ulteriore salto di qualità, per affrontare il tema dell'acqua e della siccità”.

Il Presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, nel suo intervento di chiusura ha ribadito come “questa sia una terra di gente forte, che non si lamenta e si rimbocca le maniche. Qui, in passato, sono state prese delle decisioni coraggiose, giuste e all’avanguardia di cui beneficiamo ancora oggi. Penso ad esempio all’invaso di Ridracoli e all’Ausl unica, realtà che ci riportano il senso e il riscontro pratico dell’importanza di fare squadra. Romagna Next è un progetto che ci permette di osservare in una logica di sistema gli elementi di crisi e i punti di forza di questa terra, per correggere i primi e potenziare i secondi. Dietro questo percorso, c’è l’idea e la volontà di rendere la Romagna un territorio ancora più attrattivo e un esempio da seguire di cui noi, come sempre, andiamo fieri.”

Il piano strategico della Romagna 

Romagna Next non ha ancora elaborato un documento finale di programmazione, che sarà condiviso nelle prossime settimane, tuttavia delle conclusioni sono già tracciate in un documento preliminare di circa 60 pagine. Settore per settore vengono così tracciate le priorità comuni delle tre province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, che in totale hanno più di 1,1 milioni di abitanti. E nel “Piano strategico” della Romagna, alla voce salute, si punta tutto sulle 'Case di comunità' (Case della Salute) che realizzino integrazione tra i servizi sanitari e sociali in punti prossimi ai cittadini, ma anche l'innovazione della rete ospedaliera, con il futuro nuovo ospedale di Cesena come hub a servizio di tutta la Romagna.

E sulle opere per la mobilità il piano strategico della Romagna pone gli obiettivi di arrivare entro il 2030 all'Alta capacità ferroviaria, per poi giungere anche all'Alta Velocità, senza dimenticare però le linee minori, con l'obiettivo di portare a 50 minuti il viaggio in treno tra Ravenna e Bologna, mentre per la riviera è immaginato un trasporto rapido costiero da Cattolica a Comacchio. Nel documento, inoltre si chiede che il porto di Ravenna sia collegato alla ferrovia del Brennero via Ferrara. 

Sulle strade si chiede il potenziamento dell'E45, della statale 67 e si sostiene il progetto di 4 corsie nel tratto dell'A14 tra Bologna e la diramazione per Ravenna, mentre si chiedono nuove direttrici come la variante alla Statale 16 Adriatica, e la nuova Romea-E55 verso Venezia. Gli aeroporti? Il piano strategico indica l'obiettivo di un approccio di sistema con funzioni integrate e complementari, esteso anche a Bologna. Dal punto di vista energetico, la Romagna nel suo insieme si pone l'obiettivo di essere 'carbon-neutral', partendo dal rigassificatore di Ravenna fino agli impianti eolici offshore, che però abbiano il minimo impatto paesaggistico.

E sulla gestione di una risorsa sempre più preziosa come l'acqua, la linea guida condivisa è quella di realizzare un nuovo invaso di montagna romagnolo, da 25 milioni di metri cubi come capacità di invaso, poco più piccolo dei 33 milioni di Ridracoli (a sua volta potenziato con l'allungamento della galleria di gronda fino al Rabbi).

Altri obiettivi comuni riguardano le politiche di genere, quelle giovanili e di rigenerazione urbana e abitative. Altri temi toccati sono poi la sicurezza e la formazione e lavoro che vedano la qualità della vita come elemento fondamentale per mantenere le professionalità sul territorio. Romagna Next affronta poi i temi delle imprese, della montagna, e del turismo. Come realizzare questo livello di integrazione? Elaborando un “Masterplan Romagna”, spiega il documento preliminare, e un non meglio definito “modello di governance integrata, politica e tecnica di area vasta Romagna per una regia condivisa sulle tematiche trasversali e di interesse comune”. In questo ruolo, viene individuato un “possibile ruolo delle province”.
 

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