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Economia

Confcommercio: "E' allerta liquidità per le imprese in difficoltà, lanciato un piano di prevenzione"

Allerta liquidità per le piccole imprese, l’allarme giunge dalla Confcommercio cesenate e dal presidente Augusto Patrignani

Allerta liquidità per le piccole imprese, l’allarme giunge dalla Confcommercio cesenate. “Ancora in convivenza con il Covid, in fase calante ma perdurante - mette in luce il presidente Confcommercio cesenate Augusto Patrignani - la ripresa di turismo, commercio, servizi e in generale del sistema produttivo territoriale è insidiata dalla nuova congiuntura internazionale geopolitica con la guerra in Ucraina ed economica con il caro costi di energia e materie prime , l’incremento esponenziale dei costi delle bollette e la risalita impetuosa dell’inflazione che comprime il potere d’acquisto delle famiglie. Le nostre piccole imprese soffrono anche perché i nodi sulla liquidità stanno venendo al pettine e il rischio è che si arrestino i flussi della gestione aziendale”.

“La fine del periodo di pre-ammortamento dei finanziamenti ottenuti dal sistema imprenditoriale per esigenze di liquidita in relazione ai vari decreti Covid-19  -entra nel merito il responsabile di Ri-Genera Impresa Confcommercio Alberto Pesci -, sommato alle criticità prodotte dal rialzo dei costi della energia e delle materie prime ci ha spinto e ad avviare una forte campagna di sensibilizzazione volta a richiamare l’attenzione delle imprese per verificare lo stato della propria liquidità. L'obiettivo è giocare d'anticipo per trovare le soluzioni più appropriate per garantire le necessaria liquidità aziendale e la normale conduzione della attività. Nel frattempo prosegue il nostro accompagnamento con i servizi per il reperimento dell’energia a cosati più vantaggiosi ma anche nello studio di linee di credito che favoriscono gli investimenti per la riconversione ecosostenible delle imprese nel settore dell’approvvigionamento energetico. Il nostro Sportello Energia offre buone opportunità di contenere in qualche modo i costi sia pure innalzati in modo incontrollato, inoltre la progettualità delle imprese deve indirizzarsi anche a ragionamenti più ampi riconvertendosi su forme di utilizzo di energia sostenibile, un processo che necessita di un accompagnamento progettuale sul piano creditizio”.

“Quanto al Decreto Energia, è importante l’introduzione di crediti d’imposta fruibili anche da parte delle imprese che non rientrano nelle consuete definizioni di imprese ‘energivore’ e ‘gasivore’ - afferma il presidente Confcommercio Patrignani - . Occorre infatti contrastare le pesantissime conseguenze della crisi energetica a carico dell’intero sistema produttivo ma serve un rafforzamento della misura in termini tanto di percentuale di ristoro e di durata, quanto di una sua più ampia accessibilità. Confcommercio giudica favorevolmente la parte del decreto contenente le misure per contrastare i rincari dell’energia elettrica, mentre sulla riduzione delle accise le l’intervento andrebbe reso più incisivo e più duraturo in ragione sia degli straordinari rincari dei prezzi industriali dei carburanti, sia dell’eccessivo onere strutturale del prelievo fiscale su tali prodotti. In ogni caso non si può fare più a meno di una riforma organica della fiscalità energetica e degli oneri generali di sistema”.

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